2012-02

Cosmesi: evidenze, aggiornamenti e consigli al consumatore

Autore: Prof. Alessandra Vasselli, Docente del Corso di Cosmetologia applicata, Università Cattolica Del Sacro Cuore Di Roma

Revisore scientifico: Prof. Leonardo Celleno, Responsabile Dermatologia Complesso Integrato Columbus/ Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Cosmetologiche, Centro di Ricerche Cosmetologiche - Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma

Obiettivi formativi: 

Dopo aver completato la seguente monografia di aggiornamento, il Farmacista dovrebbe essere in grado di:

  • discutere l’eziologia e la fisiopatologia dell’ictus;
  • definire i fattori di rischio più comuni per l’ictus e le modalità secondo le quali il farmacista può influenzare positivamente lo stato di salute dei pazienti;
  • descrivere il grado di conoscenza del pubblico relativo all’ictus, compresi i fattori di rischio, le modalità di prevenzione, il trattamento di emergenza e il riconoscimento dei sintomi;
  • spiegare il ruolo del farmacista nel fornire informazioni relative all’ictus e alla sua prevenzione.

 

Introduzione

Nell’anno 2011, all’interno della rivista Obiettivo Farmacista, abbiamo pubblicato una monografia di aggiornamento riguardante la cosmesi e dedicata ad anatomia, fisiologia e funzioni della pelle e dei suoi annessi, con particolare riferimento alla cosmetologia applicata, cioè alla scelta del prodotto cosmetico più idoneo secondo la tipologia cutanea o le condizioni peculiari della pelle. Questa monografia di aggiornamento, per alcuni aspetti complementare alla precedente, tratta in modo esaustivo la classificazione dei cosmetici secondo tipologia e ingredienti, così come gli aspetti legislativi che regolano sicurezza e efficacia dei prodotti cosmetici.

Sin da ora è necessario sottolineare che, nonostante ancora spesso ci si imbatta in categorie di dubbia pertinenza (differenza tra cosmetico e dermo-cosmetico o cosmeceutico), dal punto di vista normativo il cosmetico in Europa è uno ed uno solo. Può però cambiare come questo viene formulato o presentato, in quale canale di vendita viene commercializzato (mass market, profumeria, farmacia) e le modalità attraverso le quali sono comunicate le informazioni che lo caratterizzano al momento della vendita.

Nel contempo il mercato cosmetico è sempre più attento al raggiungimento di un’efficacia funzionale.

 

Classificazione e categorie degli ingredienti cosmetici

L’identificazione del prodotto cosmetico dal punto di vista normativo è chiara da decenni.

Anche il nuovo Regolamento europeo1 ribadisce il concetto, definendo: “prodotto cosmetico: qualsiasi sostanza o miscela destinata ad essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, organi genitali esterni) oppure sui denti e sulle mucose della bocca allo scopo esclusivamente o prevalentemente di pulirli, profumarli, modificarne l’aspetto, proteggerli, mantenerli in buono stato o correggere gli odori corporei” (vedi Tabella 1). Ancora: “Per stabilire se un prodotto debba essere considerato prodotto cosmetico, è opportuno basarsi sulla valutazione caso per caso, tenendo conto di tutte le caratteristiche del prodotto in questione.”

Tale interpretazione consente una differenziazione da altre classi di prodotto ben diverse (farmaci, dispositivi medici, biocidi, presidi medico-chirurgici, ecc.), anche se non sempre è agevole differenziare tra una categoria e l’altra, ponendo la spinosa questione dei prodotti borderline2. Un’altra particolare notazione va riferita ai cosiddetti food imitating products, prodotti cosmetici che vengono presentati e/o confezionati in modo tale da essere confondibili con prodotti di altro genere, come i prodotti alimentari. Secondo la normativa vigente, è vietato immettere sul mercato, commercializzare, importare, fabbricare ed esportare prodotti che, “pur non essendo prodotti alimentari, hanno forma, odore, aspetto, imballaggio, etichettatura, volume o dimensioni tali da far prevedere che i consumatori, soprattutto i bambini, li possano confondere con prodotti alimentari…

 

Per il Regolamento “I prodotti cosmetici possono comprendere:”

 

Creme, emulsioni, lozioni, gel e oli per la pelle: per tutte le aree corporee (viso, corpo, mani, piedi, aree specifiche ecc.), creme ed emulsioni (sistema a doppia fase, acquosa e lipidica) vengono utilizzate per numerosissime funzioni e attività, individuate e gestite sulla base dei principi funzionali in esse contenuti. Un gel è un sistema su base acquosa normalmente utilizzato per consentire l’aumento del livello di idratazione della pelle, senza utilizzo di fase lipidica. Gli oli rappresentano tra i primi prodotti di protezione per la pelle. In questa categoria, dopo anni di oli minerali, sono comparsi moltissimi oli di origine vegetale, dalle caratteristiche eudermiche di grande pregio.

 

Maschere di bellezza: anche se oggi tale termine è sostituito da altri più consoni e moderni, corrispondono alle maschere per il viso e per il corpo, anche in questo caso dalle numerose funzioni: idratanti, seboregolatrici, nutrienti, antiaging, ecc.

Saponi di bellezza, saponi deodoranti: il sapone tradizionale è il risultato del processo di saponificazione (a partire da grassi e soda/potassa), a pH decisamente alcalino a differenza dei syndet (crasi tra synthetic e detergent) che invece possono essere equilibrati nel loro valore di pH.

 

Profumi, acque da toletta e acqua di colonia: il profumo è una miscela di una base alcolica o di sostanze oleose, miscelate con fragranze; l’acqua di toletta e l’acqua di colonia sono soluzioni alcoliche a più bassa concentrazione rispetto al profumo (vedi Tabella 2).

 

Preparazioni per bagni e docce (sali, schiume, oli, gel, ecc.): la prima categoria corrisponde a sali miscelati con fragranze e/o coloranti che, grazie alle loro proprietà nel migliorare lo stato di benessere fisico e psichico, riescono a svolgere un’azione rinfrescante, purificante e levigante. Differente azione e funzione hanno, invece, schiume, oli e gel per il bagno e per la doccia. Questi vengono utilizzati per pulire la cute corporea e svolgere nel contempo tutte le azioni richieste durante l’atto della detergenza.

 

Prodotti per la depilazione: specifici per l’atto della depilazione (eliminazione del fusto a livello della superficie cutanea) e quello dell’epilazione (estirpazione del pelo dalla sua sede). Nel primo caso si tratta di creme, saponi e mousse ad azione depilatoria contenenti acido tioglicolico, nel secondo caso di cere. Quelle a caldo sono costituite da una miscela di varie sostanze (resine e cere), quelle a freddo da vari componenti, tra cui il glucosio, che conferisce una consistenza semisolida al preparato.

 

Deodoranti e antitraspiranti: il meccanismo d’azione per la riduzione degli odori considerati “sgradevoli”, consente la distinzione tra antitraspiranti, che riducono la fuoriuscita del sudore dai dotti delle ghiandole sudoripare apocrine ascellari, e deodoranti enzimatici, chelanti, coprenti, di controllo della carica batterica. Esistono formulazioni non solo per il cavo ascellare, ma anche per altre particolari sedi, come piedi ed aree perianogenitali. Sono in commercio numerose forme cosmetiche di deodoranti: stick, roll-on, spray (con e senza gas), in crema, in polvere, ecc.

 

Prodotti per il trattamento dei capelli:

a. tinture per capelli: per la colorazione permanente, semipermanente e temporanea. La tintura permanente è la più eseguita ed è una colorazione ad ossidazione, che svolge la sua attività in diverse fasi: ossidazione, condensazione, formazione delle sostanze coloranti.

b. prodotti per l’ondulazione, la stiratura e il fissaggio: noti come prodotti per la permanente (ondulazione e stiraggio con utilizzo finale di un fissante), consentono di far cambiare in modo definitivo la forma delle singole ciocche di capelli. Vengono utilizzate sostanze (come l’acido tioglicolico) che rompono e ricostituiscono in modo forzato i legami disolfuro della cheratina del fusto del capello. Questi prodotti sono generalmente strutturati come “kit” con tutti i prodotti necessari all’ottenimento della forma dei capelli.

c. prodotti per la messa in piega: l’atto della “messa in piega” viene eseguito con l’ausilio di prodotti specifici, che facilitano il mantenimento della forma desiderata per la capigliatura. Sono molti i cosmetici che svolgono questa funzione di styling. Tenere sotto controllo e fissare la pettinatura sono atti essenziali sia per i professionisti di settore sia dei consumatori finali a casa. Migliorano in generale l’aspetto estetico dei capelli, proteggendone spesso anche la struttura. Oltre che per la forma (mousse, spray, ecc.) possono diversificarsi in relazione alle proprietà, modalità di applicazione e caratteristiche conferite ai capelli.

d. prodotti per pulire i capelli (lozioni, polveri e shampoo): rispetto a lozioni e polveri, lo shampoo è il prodotto di detersione di capelli e cuoio capelluto più diffuso. Facilita la rimozione dello sporco (esogeno ed endogeno) grazie alle miscele di tensioattivi, conferisce gradevoli proprietà alla capigliatura e svolge particolari funzioni quando contiene sostanze funzionali ad hoc (sebo-normalizzanti, antiforfora, ecc).

e. prodotti per mantenere i capelli in forma (lozioni, creme e oli).

f. prodotti per l’acconciatura dei capelli (lozioni, lacche e brillantine): i prodotti correlati all’acconciatura sono molteplici. Il balsamo, ad esempio è un prodotto considerato irrinunciabile per garantire il benessere del fusto del capello, poiché possiede la capacità di donare alla capigliatura lucentezza, morbidezza, volume, corpo e protezione. Si lega alle cheratine ed evita in questo modo l’eccessivo scompaginamento delle cheratine del capello. I moderni balsami (“a risciacquo” e “non”) mentre proteggono ed evitano le cariche elettrostatiche, non appesantiscono la capigliatura anzi la aiutano ad essere trattata nel modo opportuno.

   Le lacche (con o senza gas) si applicano notoriamente a capigliatura asciutta, da una distanza di almeno 20 centimetri dalla capigliatura, per fissare la messa in piega, con particolare attenzione nell’evitare l’inalazione e il contatto con la mucosa oculare. Devono essere gradevoli, efficaci, asciugarsi rapidamente, non essere appiccicose ed essere facilmente risciacquabili.

   Gel, brillantine e cere possono modellare la capigliatura a piacimento dopo la detersione e aiutano a ottenere lo stile desiderato, a capelli sia asciutti sia umidi. Inoltre alcuni prodotti appartenenti a questa categoria donano ai capelli un “effetto bagnato”, di tendenza in questo periodo. Oli, creme e sieri lucidano, nutrono, proteggono e rendono brillanti i capelli, ristrutturano il loro fusto, specie in caso di capelli ricci, ondulati, ribelli, sfibrati, aridi, danneggiati.

 

Prodotti per la rasatura: possono essere suddivisi in pre, durante e post rasatura. Soluzioni, creme o emulsioni fluide per la preparazione, che consente di ammorbidire peli e pelle, favorendo la successiva azione di rasatura; schiume, saponi, gel per l’atto della rasatura umida; creme, balsami, prodotti alcolici e quant’altro per ripristinare le fisiologiche condizioni della pelle quando danneggiata dal passaggio ripetuto delle lame. I dopobarba possono suddividersi in tre diverse categorie: alcolici (non indicati per la pelle particolarmente sensibile), gel (con una consistenza che ne permette una più facile applicazione), crema o balsamo (con sostanze funzionali di vario tipo). Questi ultimi, oggi molto più utilizzati per loro funzione di miglioramento del benessere cutaneo piuttosto che solo come semplici profumanti/preventivi delle infezioni, possono coadiuvare efficacemente l’azione idratante, lenitiva, decongestionante, sebo-normalizzante, antiaging, ecc.

 

Prodotti per il trucco e lo strucco: è la cosiddetta area “decorativa”, la più creativa e amata nel mondo della cosmetica. In questo gruppo sono compresi anche i prodotti destinati alla rimozione. Il make-up si declina in innumerevoli forme cosmetiche: fusioni come matite e rossetti, polveri come il fard e le terre, fluidi come i fondotinta liquidi, compatti, ecc. Per la rimozione del trucco dallo struccante occhi (sistema a solvente o gel) si arriva ai latti ed ai tensioliti.

 

Fondotinta (liquidi, paste, ciprie): prodotto principe del make-up, ovvero della cosmetica decorativa, viene utilizzato per creare il fondo del maquillage e per coprire le imperfezioni della pelle (in forma liquida, semi-cremosa e colata/compatta).

 

Cipria per il trucco, talco per il dopobagno e per l’igiene corporale, ecc.: la cipria è un composto di caolino,  di amido di riso, di mais, carbonati (di zinco e altri), coloranti e profumi. Il talco per il dopobagno e/o per l’igiene corporale, è polvere aspersoria atta a tamponare le secrezioni corporee, grazie alla sua capacità assorbente.

 

Prodotti destinati ad essere applicati sulle labbra: i cosmetici per le labbra meritano una particolare attenzione, soprattutto per la possibilità di ingestione. Andrebbero distinti i prodotti per le labbra o per il loro contorno, se non altro per le differenze di fisiologia tra cute, pseudomucosa e mucosa.

 

Prodotti per l’igiene dei denti e della bocca: sempre per la possibilità di ingestione, anche in tal caso l’attenzione dovrebbe essere maggiore. Consentono di prevenire il problema dell’insorgenza delle patologie connesse alla mucosa orale e alla struttura dei denti, oltre che a rinfrescare l’alito e a donare una gradevole sensazione di freschezza.

Sono essenzialmente rappresentati dal dentifricio (in pasta, gel, polvere, forma bifasica) e dal colluttorio (in forma liquida). Ultimamente si assiste all’uso generalizzato di prodotti “sbiancanti” per i denti, ma questi rientrano nella categoria dei dispositivi medici, a esclusione dei prodotti che contengono una concentrazione massima dello 0,1% di perossido di idrogeno, come da normativa europea.

 

Prodotti per l’igiene delle unghie e lacche per le stesse: comparsi da tempo sul mercato oli, sieri e lozioni contenenti sostanze protettive per le cheratine dure e nutrienti per le cuticole; smalti e relativi solventi sono i prodotti più utilizzati per le unghie.

Vernici colorate e smalti trasparenti sono lacche sintetiche nelle quali vengono inseriti i vari coloranti inorganici. Gli altri composti dello smalto sono gli agenti “forma pellicola”, le resine e i plasticizzanti. Sono sistemi a solvente che devono poter essere applicati con facilità, in maniera uniforme e asciugare rapidamente. L’acetone rimane ancora oggi il solvente più utilizzato, pur essendo disponibili anche solventi per smalto su base oleosa.

 

Prodotti per l’igiene intima esterna: sicuramente grazie alle abitudini nella “stanza da bagno”, la detersione perianogenitale è un atto cosmetico molto utilizzato soprattutto in Italia. pH di area, flora residente, differenze anatomiche tra i due sessi sono tra i principali fattori da considerare nella scelta del detergente intimo. Soluzioni detergenti, salviettine igieniche, prodotti deodoranti devono avvalersi di tensioattivi delicati e facilmente risciacquabili, oltre che avere un pH tendenzialmente acido.

 

Prodotti solari: appare a tutti ormai fondamentale proteggere la pelle dall’esposizione solare (UVB ed UVA). Creme, lozioni, sticks, latti, gel, oli e spray specifici per il corpo, prodotti specifici per bambini, resistenti all’acqua, ecc., devono essere selezionati e/o consigliati all’utente finale sulla base di molteplici fattori: fototipo, tipologia cutanea, livello di esposizione UV, abitudini di vita,  ecc.

 

Prodotti autoabbronzanti: gli autoabbronzanti sono prodotti finora poco utilizzati, in futuro probabilmente sempre più. I rischi determinati dall’esposizione solare e il concomitante desiderio di apparire abbronzati, trovano in questa categoria il loro punto di incontro. Creme, oli, lozioni, salviette, contengono diidrossiacetone (DHA, Dihydroxyacetone), sostanza che legandosi alle cheratine ne modifica il colore.

 

Prodotti per schiarire la pelle: iperpigmentazioni, disomogeneità del colorito cutaneo e trattamento della pelle “etnica” sono gli obiettivi dei prodotti cosmetici definiti “schiarenti”. Attualmente, dopo il divieto di utilizzo nei prodotti cosmetici dell’idrochinone, sono poche e decisamente meno efficaci le sostanze funzionali ad azione depigmentante inserite in creme, soluzioni, sieri e gel, come ad esempio l’acido kojico, la vitamina C e alcuni altri estratti vegetali (limone, liquirizia, uva ursina,  ecc.).

 

Prodotti antirughe: gli anti-invecchiamento sono tra i cosmetici più ambiti dal consumatore finale (soprattutto superati i trent’anni) e più innovativi dal punto di vista tecnologico. Un prodotto antirughe, o meglio ancora un prodotto antiaging, dovrebbe essere in grado di prevenire e contrastare i segni dell’invecchiamento cutaneo. Moltissime sostanze funzionali inserite in maschere, creme, sieri, gel e altri, svolgono azioni idratanti, nutrienti, protettive, antiradicaliche, depigmentanti e ristrutturanti.

 

Gli ingredienti cosmetici

Alcuni prodotti esulano dalle forme cosmetiche tradizionali, come ad esempio la maschera a “vello” (generalmente di collagene nativo solubile) che determina vantaggi sia in termini di efficacia sia di modalità d’uso. Attualmente sono annoverate circa 13.000 sostanze ad uso cosmetico, individuate in Europa secondo un glossario comune (INCI – International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), di cui una parte è inserita negli allegati delle sostanze sottoposte a limiti e condizioni di utilizzo (elenco delle sostanze che non possono essere utilizzate salvo previste restrizioni, coloranti, conservanti e filtri UV). In base al Nuovo Regolamento Cosmetico l’INCI verrà progressivamente sostituito da un “glossario” delle denominazioni comuni degli ingredienti, al fine di garantire un’etichettatura più uniforme e di agevolare in ogni caso l’identificazione degli ingredienti a uso cosmetico.

Tale inventario è in continua evoluzione, da un lato per il necessario aggiornamento tecnologico e normativo, dall’altro per favorire un’armonizzazione a livello internazionale.

Ogni sostanza utilizzata (che sia eccipiente, funzionale, ausiliaria) svolge un ruolo specifico all’interno del formulato e, nel tentativo di suddividere le diverse categorie degli ingredienti cosmetici, è ormai accreditata una classificazione realizzata sulla base della loro funzione all’interno del prodotto (vedi Tabella 3).

 

I tensioattivi (anionici, cationici, anfoteri e non ionici) sono sostanze in grado di modificare la tensione superficiale, ovvero quella forza che si determina tra le interfacce, come nel caso di sporco/acqua/substrato. Si impiegano come ingredienti di base nelle formulazioni per la detersione e l’igiene, come emulsionanti e per realizzare sistemi formati da due o più fasi immiscibili.

 

Le sostanze lipofile (oli, burri, grassi e cere) rappresentano un gruppo di componenti molto ampio e differenziato, insolubili in acqua, non volatili, idrorepellenti e scarsamente polari. Base di oleoliti e della fase lipofila delle emulsioni, possono determinare un’azione lubrificante, emolliente, surgrassante e filmogena. Sono di origine minerale (derivati del petrolio, come l’ozokerite), vegetale (oli costituiti principalmente da gliceridi e cere, rappresentate per lo più da alcoli ed esteri non gliceridi, come ad esempio olio di germe di grano, burro di karitè, cera candelilla) e animale (costituiti da gliceridi, esteri non gliceridi, alcoli, acidi grassi e idrocarburi), come ad esempio la cera d’api.

 

I modificatori reologici determinano il cambiamento della reologia di un sistema e quindi la sua consistenza, il suo scorrimento e le azioni di superficie. Consentono di gelificare sistemi acquosi o oleosi, di aumentare la consistenza di dispersioni ed emulsioni, di viscosizzare soluzioni o sospensioni, di disperdere corpi, quali i pigmenti ad alto peso specifico. Tra i più utilizzati: gomma guar, gomma carruba, gomma xantana, agar agar, pectine,amidi, algine e alginati, cellulosa e derivati, polivinilpirrolidone.

 

I siliconi anche detti polisilossani sono polimeri inorganici di sintesi, formati da una catena di silicio e ossigeno e da gruppi funzionali organici legati agli atomi di silicio. Rispetto ai lipidi organici, presentano ridotta untuosità e “appiccicosità”; insapori, inodori, incolori, inerti, non tossici, resistenti all’ossidazione, stabili anche ad alte temperature, nel prodotto cosmetico favoriscono scorrevolezza, determinano emollienza, conferiscono quel particolare effetto “setosità” all’applicazione.

 

I conservanti o preservanti sono notoriamente sostanze destinate “esclusivamente o prevalentemente” a inibire lo sviluppo di microorganismi nel prodotto cosmetico, garantendone la conservazione e la stabilità nel tempo. Così come in precedenza, oggi nell’allegato V del Regolamento, sono elencati i conservanti autorizzati in cosmetica, secondo limiti e condizioni di utilizzo.

 

Gli antiossidanti svolgono duplice funzione: da un lato per la protezione contro la degradazione ossidativa del prodotto e per la sua conservabilità nel tempo, dall’altro per la prevenzione della pelle dal danno da radicali liberi (antiossidanti cutanei). In cosmetica i più utilizzati sono l’acido ascorbico (vitamina C) e derivati, il tocoferolo (vitamina E) e derivati, il beta-carotene, il licopene, i bioflavonoidi, le antocianine, il coenzima Q10, l’acido lipoico, ecc.

 

Umettanti e idratanti corrispondono a un fornito gruppo di sostanze idrosolubili e igroscopiche (come zuccheri, glicerina, glicoli, urea, aminoacidi, ecc.), ovvero in grado di trattenere numerose molecole d’acqua. Anche in questo caso svolgono duplice funzione: da un lato prevengono la disidratazione del prodotto ed evitano l’essicamento durante la fase di stoccaggio, dall’altro riescono a trattenere l’umidità a livello dello strato corneo e aumentano l’idratazione cutanea.

 

Elencare o classificare coerentemente le cosiddette sostanze funzionali, soprattutto a causa della loro enormità numerica, è praticamente impossibile. Svariati anni fa il Prof. Gianni Proserpio aveva proposto la seguente suddivisione3:

 

1. Derivati vegetali

2. Derivati animali

3. Vitamine

4. Sostanze idratanti e cheratoplastiche

5. Sostanze deodoranti ed antiforfora

6. Sostanze di protezione solare e analoghe

7. Sostanze condizionanti – sostantivanti per capelli

8. Sostanze cheratolitiche per depilatori e permanenti (stiranti ed arriccianti)

9. Sostanze astringenti ed antisudorifere

10.    Liposomi e nanosomi

 

L’innovazione tecnologica determina cambiamenti costanti. Che siano di origine sintetica, animale, minerale, ultimamente soprattutto vegetale e di derivazione biotecnologica, l’universo delle sostanze funzionali può essere considerato infinito. In tutti i casi le sostanze in cosmetologia sono sottoposte all’obbligo di essere, oltre che sicure nell’uso, inserite nella lista degli ingredienti a uso cosmetico, con relativa denominazione INCI. Si riportano solo alcuni esempi di classi di sostanze tra le più note:

 

•  sostanze idratanti-protettive

•   sostanze ripristinanti la funzione barriera

•  sostanze filmanti – protettive

•  sostanze cheratolitiche – cheratomodulanti

•  sostanze lenitive – decongestionanti

•  sostanze antiossidanti – antiradicaliche

•  sostanze depigmentanti – schiarenti

•  sostanze batteriostatiche - antimicotiche - antiforfora

•  sostanze antiseborroiche – sebonormalizzanti

•  sostanze fotoprotettive

•  sostanze antiaging

 

Inoltre a questo elenco dovrebbero essere aggiunte le sostanze antitraspiranti, che in linea di massima nei prodotti in formato spray e roll-on contengono cloridrato di alluminio e derivati (INCI: Aluminium Chlorohydrate), in stick, gel e altri prodotti più solidi contengono tetracloridrato di alluminio, zirconio e glicina (INCI: Aluminium zirconium tetrachlorohydrex, GLY), e particolari altre sostanze considerabili funzionali ad uno scopo, come è il caso dei depilatori e dei prodotti per capelli, dalle tinture ai condizionanti.

 

I coloranti sono definiti come sostanze destinate “esclusivamente o prevalentemente” a colorare il prodotto cosmetico, il corpo intero o talune sue parti, attraverso l’assorbimento o la riflessione della luce visibile; sono inoltre considerati coloranti i precursori dei coloranti di ossidazione per capelli. In cosmetica possono essere suddivisi in tre gruppi, ovvero i coloranti organici (sintetici, vegetali ed animali), i pigmenti inorganici sia bianchi sia colorati e le lacche. Sono registrati nel “Colour Index” (CI, seguito da un numero a 5 cifre).

 

L’aggiunta dei corpi odorosi alla composizione dei prodotti cosmetici ne determina la profumazione e dunque la loro gradevolezza di applicazione. Le sostanze profumate, a causa del potenziale rischio di provocare insorgenza di allergie cutanee, dovrebbero essere particolarmente controllate. Queste sostanze sono miscele di corpi odorosi naturali e di sintesi, normalmente presenti in bassa quantità nei cosmetici finiti e il cui scopo principale è di procurare una gradevole sensazione e un richiamo al concetto di benessere. La normativa vigente indica che i composti odoranti e aromatizzanti e le loro materie prime vengano indicati con il termine «parfum» o «aroma».

Le cosiddette sostanze ausiliarie sono di ausilio alla completezza della formulazione, come nel caso di solventi, propellenti, additivi tecnologici per varie forme cosmetiche, sostanze per correggere il pH, per stabilizzare un’emulsione o una schiuma.

 

Una notazione particolare è riservata all’innovazione delle ‘nanotecnologie’. Attualmente sono in corso studi e discussioni a livello europeo. Una ‘nanoparticella’ possiede una o più dimensioni su scala nanometrica, definibile come una particella con almeno una dimensione 2, fullereni, punti quantici).

Un ‘nanomateriale’ possiede una o più dimensioni più esterne, o una struttura interna, su scala nanometrica, che potrebbe determinare nuove caratteristiche rispetto allo stesso materiale ma senza le caratteristiche di nanoscala. Nel contesto dei prodotti cosmetici la maggiore apprensione ‘nanotecnologica’ è legata all’uso di nanoparticelle insolubili come ingredienti nei prodotti finiti4. Già a partire dall’uso del biossido di titanio micronizzato e dell’ossido di zinco, sono state espresse preoccupazioni per quanto riguarda la sicurezza d’uso dei prodotti cosmetici contenenti questi ingredienti. La valutazione della sicurezza in tal senso è in corso da parte delle autorità competenti degli Stati membri europei. Il Comitato Scientifico sui rischi emergenti ed identificati come nuovi per la salute (SCENIHR, Scientific Committee on Emerging and Newly-Identified Health Risks) ed il Comitato Scientifico per i prodotti di consumo (SCCP, Scientific Committee on Consumer Products) hanno iniziato a formulare le loro opinioni in merito all’eventuale identificazione del rischio, livello di esposizione, assorbimento percutaneo e possibili effetti sulla salute umana (vedi Tabella 4).

 

 

Etichettatura dei prodotti cosmetici

Anche in base al Regolamento i prodotti cosmetici “sono messi a disposizione sul mercato solamente se il recipiente e l’imballaggio dei prodotti cosmetici recano le seguenti indicazioni, in caratteri indelebili, facilmente leggibili e visibili”:

 

•                          il nome (o la ragione sociale) e l’indirizzo della persona responsabile;

•                          il contenuto nominale al momento del confezionamento, espresso in peso o in volume (fatta ecce-

                           zione per gli imballaggi con un contenuto inferiore a 5 g o a 5 ml, i campioni gratuiti e le monodosi);

•                          la data di durata minima (obbligatoria solo per i prodotti che abbiano una durata minima inferiore ai 30 mesi);

•  per i prodotti cosmetici che abbiano una durata minima superiore ai trenta mesi, il cosiddetto PAO (Period After Opening), periodo di tempo in cui il prodotto, una volta aperto, è sicuro e può essere utilizzato senza effetti nocivi per il consumatore;

•  le precauzioni particolari per l’impiego, almeno quelle indicate negli allegati da III a VI della normativa con riferimento alle precauzioni per singolo ingrediente;

•  il numero di lottodi fabbricazione o il riferimento;

•  la funzione del prodotto cosmetico, salvo se risulta dalla sua presentazione;

•  l’elenco degli ingredienti in INCI name (in ordine decrescente di peso al momento dell’incorporazione; quelli presenti in concentrazioni inferiori all’1% possono essere elencati in ordine sparso, dopo quelli presenti in concentrazioni superiori all’1%); in caso di impossibilità pratica (come ad esempio un’etichetta troppo piccola), queste indicazioni figurano su un foglio di istruzioni, su un’etichetta, una fascetta o un cartellino allegati o fissati al prodotto (vedi Figura 1);

•  tutti gli ingredienti presenti sotto forma di nanomateriali sono chiaramente indicati nell’elenco degli ingredienti, in tal caso deve essere riporata la dicitura “nano”, tra parentesi, dopo la denominazione di tali ingredienti;

•  i coloranti, esclusi quelli destinati a colorare le zone pilifere, possono essere indicati in ordine sparso dopo gli altri ingredienti cosmetici. Per i prodotti cosmetici da trucco nelle varie sfumature di colore, possono essere menzionati tutti i coloranti utilizzati nella gamma a condizione di aggiungervi le parole «può contenere» o il simbolo “+/-“; se del caso, è utilizzata la nomenclatura CI (Colour Index);

•  i composti odoranti e aromatizzanti e le loro materie prime sono indicati con il termine «parfum» o «aroma»;

•  è stato esteso l’elenco degli ingredienti, per assicurare che le 26 sostanze (vedi Tabella 5) identificate dal Comitato Scientifico (SCCNFP, Scientific Committee on Cosmetic Products and Non-food products)  come potenziali allergeni siano inserite in etichetta (con la loro denominazione INCI) se la concentrazione supera lo 0,01% nei prodotti rinse-off (a risciacquo) e 0,001% nei prodotti leave-on (a permanenza);

•  non sono considerati ingredienti le impurezze contenute nelle materie prime utilizzate, le sostanze tecniche secondarie utilizzate nella miscela ma che non compaiono nella composizione del prodotto finito, le sostanze utilizzate in quantitativi assolutamente indispensabili come solventi o come vettori di composti odoranti e aromatizzanti;

•    la lingua nella quale vanno indicate le informazioni è determinata dalla normativa dello Stato membro in cui il prodotto viene messo a disposizione dell’utilizzatore finale.

 

L’etichettatura dunque è impostata dal punto di vista normativo per assicurare, quanto più possibile, la tutela della salute pubblica. Eventuali ulteriori aggiornamenti saranno rivolti verso questo stesso imprescindibili obiettivo.

Nel 2008 la Commissione Europea ha organizzato la banca dati on-line degli ingredienti utilizzati nei prodotti cosmetici (CosIng, Cosmetic Ingredients Database), che facilita a tutti il reperimento delle informazioni sulle sostanze ad uso cosmetico (http://ec.europa.eu/consumers/cosmetics/cosing).

Oggi il settore di grande interesse è la cosiddetta “aggettivazione cosmetica”, tema che da molti anni tenta di trovare una sua collocazione. Commissione Europea e Stati membri sono stati coinvolti in un processo di controllo che consenta di stabilire un “piano d’azione” per tale tematica, per arrivare all’istituzione di un elenco di criteri comuni per i claim che possono essere utilizzati per i prodotti cosmetici. La Commissione dunque dovrà elaborare una relazione sull’uso di indicazioni pubblicitarie per prodotti cosmetici entro l’11 luglio 2016.

 

 

Valutazione della sicurezza e dell’efficacia dei prodotti cosmetici

Quando si tratta di prodotti cosmetici appare decisamente basilare l’argomento sicurezza d’impiego ed efficacia.

Riguardo alla sicurezza, la legislazione cosmetica ha sempre fornito gli strumenti per consentire la tutela del consumatore, concetto rafforzato dal nuovo Regolamento che reintroduce lo stesso concetto: “I prodotti cosmetici dovrebbero essere sicuri nelle condizioni normali o ragionevolmente prevedibili di uso. In particolare, i rischi per la salute umana non dovrebbero essere giustificati attraverso un’analisi rischi-benefici”. Nano-materiali, cosmetovigilanza e sistemi di allerta rapido per il ritiro di prodotti non conformi (RAPEX, Rapid Alert System for Non-Food Products) sono le più importanti novità.

Le Direttive 2003/15/CE e 2003/80/CE (recepite in Italia con il D.L. n. 50 del 15 febbraio 2005), per l’abolizione progressiva della sperimentazione sugli animali dei prodotti cosmetici, hanno introdotto i divieti (no per sperimentazioni su animali e relativa commercializzazione nell’Unione Europea di ingredienti, combinazioni di ingredienti e cosmetici finiti) che diventano effettivi man mano che vengono messi a punto metodi alternativi. La sicurezza di prodotti cosmetici a livello europeo da molti anni viene dunque valutata attraverso il controllo degli ingredienti in riferimento alla loro struttura chimica, al loro profilo tossicologico e alle loro modalità di esposizione5, oltre che attraverso dati ottenuti da osservazioni cliniche e test di compatibilità in volontari umani (il tutto attraverso banche dati, letteratura pubblicata, esperienze in house, dati rilevati su composti analoghi, ecc.). Per assicurare la sicurezza del consumatore la valutazione di un prodotto finito viene analizzata caso per caso secondo i parametri riportati nella Tabella 6.

Per l’efficacia vantata in comunicazione, si ribadisce il concetto della Legge 713/86 e successive modifiche, per cui “qualora la natura degli effetti o del prodotto lo giustifichi, le prove degli effetti attribuiti al prodotto cosmetico” devono essere a disposizione degli organi di controllo. I test di efficacia hanno la finalità di dimostrare l’azione vantata e di conseguenza sostenere i claim riportati nella comunicazione pubblicitaria. La prova degli effetti “generici” può derivare dalla documentazione bibliografica (non è quindi necessaria la conferma dell’effetto vantato con la realizzazione di uno studio mirato). Se viene invece dichiarato un claim preciso e quantificato (intuitivamente diverso dall’azione “naturale” del prodotto), l’attività deve essere dimostrata, ad esempio attraverso uno studio caratterizzato da misurazioni strumentali delle caratteristiche biofisiche della cute, oltre che attraverso la relativa documentazione bibliografica6. I dati ottenuti devono essere riportati dalla persona responsabile nella documentazione informativa sul prodotto (ex Dossier).

Come importante innovazione, nel Regolamento viene maggiormente esplicitata la tutela del consumatore relativamente alle dichiarazioni ingannevoli nella comunicazione.

Conclusione

La cosmetica è scienza multidisciplinare, punto d’incontro tra varie e differenti competenze tecnico-scientifiche nei campi biologico, chimico, medico, industriale. In continua evoluzione tecnologica, parallelamente ai continui aggiornamenti normativi, è strettamente correlata alla fisiologia della struttura cutanea e dei suoi annessi. La cosmetologia applicata consente di legare il complesso mondo del cosmetico all’utenza, il consumatore finale, passando attraverso la professionalità degli operatori di settore tra i quali il farmacista occupa una posizione professionale di rilievo.