2004-02

Ottimizzare il trattamento dell’acne volgare

Autori: Cristina E. Bello, Pharm.D Assistant Professor, Pharmacy Practice Nova Southeastern University College of Pharmacy Fort Lauderdale, Florida

 

Obiettivi Formativi:

Rivedere la fisiopatologia dell’acne volgare e familiarizzare con le terapie farmacologiche per aiutare i pazienti ad ottimizzare il trattamento

Al termine della lezione il farmacista dovrebbe essere in grado di:

  • elencare i quattro fattori patogeni responsabili dello sviluppo dell’acne
  • descrivere i benefici e i limiti delle diverse terapie farmacologiche disponibili per l’acne, fra cui i preparati per uso topico, gli antibiotici orali, i contraccettivi orali e l’isotretinoina
  • rivedere gli effetti collaterali dell’isotretinoina e le strategie per controllarli
  • discutere le credenze associate allo sviluppo e al trattamento dell’acne
  • descrivere il ruolo del farmacista nell’ottimizzazione delle terapie antiacne  

 

L’Acne vulgaris, una dermatosi autolimitante molto comune che coinvolge le unità pilosebacee della cute1, colpisce il 90% degli adolescenti e l’80% dei soggetti di età compresa tra 12 e 25 anni2,3. Buona parte delle visite dermatologiche riguarda l’acne4. Sebbene nella maggior parte dei casi si tratti di forme blande, l’acne può lasciare cicatrici fisiche e danni psicologici permanenti1. I consigli dei farmacisti spesso aiutano a migliorare la qualità della vita degli adolescenti affetti dalla dermatosi,  informando i pazienti sulle caratteristiche della malattia, ottimizzando i regimi terapeutici e sconfessando le credenze più diffuse sullo sviluppo e il trattamento dell’acne.

 

La fisiopatologia

 

L’acne volgare è un disordine cronico multifattoriale. Le sue lesioni, dette comedoni, originano dall’interazione di quattro fattori patogeni: gli androgeni, la produzione di sebo, il microrganismo Propionibacterium acnes e l’ipercheratinizzazione follicolare. L’acne compare spesso nell’adolescenza perché l’aumento dell’attività androgena in età puberale provoca la crescita delle ghiandole sebacee e favorisce la produzione di sebo a livello del viso, del torace e del dorso2. La pelle, i follicoli piliferi e le ghiandole sebacee metabolizzano gli androgeni (testosterone, androstenedione, deidroepiandrosterone) in diidrotestosterone1. L’attività delle ghiandole sebacee indotta dagli ormoni sessuali favorisce la formazione dei comedoni2,3.

 

Le ghiandole sebacee producono il sebo, composto da gliceridi, squalene, colesterolo ed esteri della cera1. Il P. acnes, il microrganismo anaerobico dei follicoli pilosebacei, libera acidi grassi dai gliceridi del sebo. Questi acidi grassi irritano la parete follicolare, provocando infiammazione e aumentando il turnover cellulare1. Il P. acnes è dotato di proprietà antigene, perché potenzia la produzione di anticorpi, determinando una risposta infiammatoria1,3, prolifera nell’insieme formato dalle cellule follicolari e dal sebo in eccesso e colonizza i follicoli e utilizza i lipidi del sebo come nutrimento5. Il fattori chemiotattici e i mediatori proinfiammatori rilasciati dal microrganismo tendono a contribuire al processo infiammatorio3.

 

L’ipercheratinizzazione follicolare interviene quando le cellule libere e adesive si accumulano nel follicolo sebaceo. Queste cellule tendono a ostruire il follicolo, bloccando il deflusso del sebo, che si accumula così nel follicolo ostruito, dando origine alla lesione iniziale dell’acne, un microcomedone clinicamente non rilevabile6.

 

 

 

 

Figura 1 Acne rosacea

L’acne rosacea è localizzata prevalentemente sul viso

 

 

 

 

 

In sintesi

 

Cosa è

L’Acne vulgaris è una dermatosi autolimitante molto comune che coinvolge le unità pilosebacee della cute. Colpisce il 90% degli adolescenti e l’80% dei soggetti di età compresa tra 12 e 25 anni.

Le lesioni dell’acne si classificano in infiammatorie o non infiammatorie. La lesione base è il comedone, che si forma in presenza di un’eccessiva produzione di sebo combinata con un’eccessiva desquamazione dell’epitelio follicolare.

 

Come si fa la diagnosi

Non esistono criteri diagnostici precisi per l’acne. Si ritiene che la presenza di 5-10 comedoni sia sufficiente per formulare la diagnosi; altri reperti importanti sono pustole, papule, noduli e cisti sul viso, sul dorso e sul torace.

 

Come si cura

Non esiste una cura per l’acne. Gli obiettivi terapeutici consistono nell’alleviare il fastidio, migliorare l’aspetto cutaneo, prevenire la formazione di cicatrici e minimizzare lo stress psicologico.

Il trattamento va scelto puntando ad ottimizzare l’efficacia e a ridurre al minimo le reazioni avverse, stemperando l’entusiasmo dei pazienti che, spesso, si aspettano miracoli dalle terapie.

Il trattamento più diffuso è la terapia di combinazione e le decisioni terapeutiche devono tener conto dei fattori patogeni.

Indipendentemente dal farmaco scelto, è necessario un periodo di osservazione di 6-8 settimane prima di stabilire se la terapia è efficace o se è necessario cambiarla.

La terapia topica è indicata per l’acne non infiammatoria da lieve a moderata. I trattamenti locali più comuni sono prodotti a base di benzoile perossido, zolfo, resorcinolo, acido salicilico, tretinoina, adapalene, tazarotene, acido azelaico e antibiotici topici.

Per la terapia orale si possono impiegare: antibiotici (per l’acne da moderata a grave che non risponde alle associazioni topiche e per l’acne ad elevato potenziale cicatriziale), i contraccettivi orali (nell’acne giovanile), l’isotretinoina (nell’acne nodulare grave e recalcitrante, nonché nell’acne infiammatoria che non risponde alle terapie convenzionali; è controindicata nelle donne in età fertile, eccezion fatta per quelle che accettano di utilizzare 2 sistemi contraccettivi nel mese precedente all’inizio della terapia e in quello successivo alla sospensione del trattamento).

 

Ruolo del farmacista

Oltre il 60% degli adolescenti ricorre all’automedicazione e tratta l’acne con farmaci da banco. Il farmacista si trova quindi nella situazione ideale per orientare la scelta dei prodotti e per consigliare un consulto con lo specialista.

 

 

 

Presentazione clinica

 

Le lesioni dell’acne si classificano in infiammatorie o non infiammatorie. La lesione base è il comedone, che si forma in presenza di un’eccessiva produzione di sebo combinata con un’eccessiva desquamazione dell’epitelio follicolare3. Il “punto nero”, o comedone aperto, compare quando il sebo si mescola con le cellule libere nel follicolo e forma un tappo cheratinoso. Il colore scuro dipende dall’accumulo di melanina e non è quindi dovuto né allo sporco, né all’ossidazione del grasso1,7. Il “brufolo a testa bianca”, o comedone chiuso, è causato da un processo infiammatorio o da un trauma a carico del follicolo1. Nell’acne infiammatoria, la zona intorno al comedone può rilevarsi, arrossarsi e infiammarsi, formando una papula4. In caso la parete del follicolo venga danneggiata o si rompa, i contenuti possono riversarsi nel derma, presentandosi con la forma clinica della pustola1. Le papule sono in grado di penetrare nei tessuti circostanti, formando cisti e noduli4.

 

Non esistono criteri diagnostici precisi per l’acne. La maggior parte dei medici ritiene che la presenza di 5-10 comedoni sia sufficiente per formulare la diagnosi1,8. Altri reperti importanti sono pustole, papule, noduli e cisti sul viso, sul dorso e sul torace1. Nella Tabella 1 sono elencati i diversi tipi di acne.              

 

Obiettivi terapeutici

 

Non esiste una cura unica e specifica per l’acne. Gli obiettivi terapeutici consistono nell’alleviare il fastidio, migliorare l’aspetto cutaneo, prevenire la formazione di cicatrici e minimizzare lo stress psicologico2. Inoltre, il trattamento andrebbe scelto puntando ad ottimizzare l’efficacia e a ridurre al minimo le reazioni avverse. È importante stemperare l’entusiasmo dei pazienti che, spesso, si aspettano miracoli dalle terapie. Nessun trattamento può far scomparire l’acne dall’oggi al domani. In effetti, i miglioramenti si manifestano nel tempo e solo attenendosi scrupolosamente alle terapie prescritte.

 

 

Tabella 1

Tipi di acne

Acne aestivalis (acne di Mallorca)

Acne conglobata

Acne da cosmetici

Acne detergicans

Acne fulminans (N.d.T. = grave forma di acne conglobata. Detta anche acne maligna)

Acne mechanica (acne da cerchietto o da cinturino)

Acne volgare

Cloracne

Acne da farmaci

Acne escoriata

Sindrome di Favre-Racouchot

Follicolite da Gram-negativi

Acne infantile

Cheratosi pilare

Acne del neonato

Acne occupazionale

Dermatite periorale

Acne da unguento

Piodermite facciale

Acne tropicale

 

Fonte: adattato da Han NH, Nowakowski PA, West DP. In: Dipiro JT, Talbert RL, Yee GC, Matze GR, Wells BG, Rosey LM, eds. Pharmacotherapy: A Pathophysiological Approach. Stamford, CT.1999:1489-1504.

Landow K. Dispelling myths about acne. Postgrad Med. 1997;102(2):94-112.

 

 

 

Figura 2: Comedone chiuso

 

 

 

Trattamento

 

La terapia di associazione di più farmaci è il trattamento più diffuso per l’acne. Le decisioni terapeutiche si basano su uno o più fattori patogeni. La Tabella 2 elenca i farmaci per l’acne, indicando se agiscono sulla produzione di sebo, l’ipercheratinizzazione, il P. acnes o l’infiammazione. La tabella può servire a scegliere il trattamento in base ai fattori da cui dipende l’acne del singolo paziente. Indipendentemente dal farmaco scelto, è necessario un periodo di osservazione di 6-8 settimane prima di stabilire se la terapia è efficace o se è necessario cambiarla2.

 

 

 

Tabella 2

 

I fattori patogeni su cui agiscono i principi attivi farmacologici

 

Farmaco

Produzione di sebo

Ipercheratinizzazione

P. acnes

infiammazione

Agenti topici

 

 

 

 

 

Adapalene

No

Non noto

Possibile

Acido azelaico

No

Possibile

Benzoile perossido

No

Possibile

Clindamicina

No

No

Possibile

Eritromicina

No

No

Possibile

Resorcinolo

No

No

No

Acido salicilico

No

Si

No

No

Sulfacetamide di sodio

No

No

Possibile

Zolfo

No

Possibile

No

Tazarotene

No

Non noto

No

Tretinoina

No

Non noto

No

Farmaci sistemici

 

 

 

 

Clindamicina

No

Possibile

Eritromicina

No

Possibile

Isotretinoina

Contraccettivi orali

No

No

No

Tetracicline

No

No

Possibile

Fonte: adattato da Seaton TL. In: Young LY, Koda-Kimble MA, eds. Applied Therapeutics: The Clinical Use of Drugs. Vancouver, WA: Applied Therapeutics; 2001:37-1­37-11.

 Wood A. Therapy for acne vulgaris. N Eng J Med. 1997;336(16):1156-1162.

Thiboutot D. New treatment and therapeutic strategies for acne. Arch Fam Med. 2000;9(2):179-187.

 

 

 

Terapia topica

 

La terapia topica è indicata per l’acne non infiammatoria da lieve a moderata5. Tra i trattamenti locali si annoverano prodotti a base di benzoile perossido, zolfo, resorcinolo, acido salicilico, tretinoina, adapalene, tazarotene, acido azelaico e antibiotici topici.

 

Il benzoile perossido. Il benzoile perossido è un farmaco efficace e molto conosciuto che presenta proprietà antibatteriche e comedolitiche. Le reazioni avverse più comuni sono disidratazione e irritazione. In una percentuale di pazienti inferiore all’1% compaiono forme di dermatite da contatto che richiedono la sospensione della terapia5. Un aspetto negativo del benzoile perossido è che la sostanza viene metabolizzata in perossido di idrogeno e in acido benzoico, il che provoca la decolorazione dei peli e dei tessuti7. Gli effetti collaterali si possono limitare utilizzando prodotti a bassa concentrazione, come la crema al 2,5%. I gel sono sconsigliati ai pazienti con pelle eccessivamente secca, perché il loro contenuto alcolico tende ad accentuare la disidratazione1. Al contrario, sono indicati per le pelli grasse perché hanno un effetto astringente. Di norma, i gel a base di benzoile perossido tendono ad essere più potenti, mentre le creme, le lozioni e i saponi agiscono sulla pelle in modo più delicato1.

 

Al fine di minimizzare l’irritazione, si raccomanda di iniziare la terapia con formulazioni di benzoile perossido a bassa concentrazione, aumentando progressivamente le concentrazioni o la frequenza di applicazione nell’arco di diverse settimane1. Gli individui di carnagione chiara con pelle umida  sono in genere più sensibili agli effetti essiccanti e irritanti del benzoile perossido. A questi pazienti si raccomanda di applicare la sostanza 30 minuti dopo essersi lavati e asciugati, al fine di minimizzare l’irritazione1. Eccezion fatta per casi specifici, i prodotti a base di benzoile perossido non devono essere applicati contemporaneamente ad altri farmaci topici. Qualora ciò sia assolutamente necessario, è importante che l’applicazione del benzoile perossido avvenga diverse ore dopo quella degli altri prodotti4.

 

Lo zolfo, il resorcinolo e l’acido salicilico. Lo zolfo, il resorcinolo e l’acido salicilico sono cheratolitici. La monoterapia a base di tali principi attivi è meno efficace rispetto ad altri trattamenti topici ed è questo il motivo per cui si preferisce utilizzarli in associazione7. Le tre sostanze presentano numerosi svantaggi. Lo zolfo conferisce alla pelle una marcata colorazione giallastra e ha spesso un odore sgradevole (uovo marcio)7. Il resorcinolo provoca la formazione di squame brunastre, soprattutto nelle persone di carnagione scura7. Quest’effetto scompare con la sospensione del trattamento. Le preparazioni a base di acido salicilico con concentrazioni superiori al 2% sono sconsigliate per le terapie antiacne. Tali concentrazioni, che possono rivelarsi distruttive per il tessuto cutaneo, vengono generalmente riservate alla rimozione delle verruche e al trattamento della psoriasi. Sebbene sia un evento raro, la terapia topica può indurre salicilismo (intossicazione da salicilati)7. I sintomi sono cefalea, vertigini, acufeni, sonnolenza, nausea/vomito e diarrea. Il salicilismo è reversibile quando le concentrazioni plasmatiche sono nel range terapeutico7. L’associazione benzoile perossido + acido salicilico è fortemente sconsigliata perché aumenta il rischio di reazioni avverse7.

 

Una lozione su prescrizione medica a base di zolfo, che  contiene i sulfacetamide al 10%, sembra avere proprietà antibatteriche10. Al momento, non esistono sperimentazioni cliniche pubblicate che ne abbiano testato l’efficacia e la sicurezza come trattamento antiacne5. Tra le reazioni avverse, che sono rare e quasi esclusivamente topiche, la più significativa è l’ipersensibilità5,10. La sulfacetamide è controindicata nei soggetti allergici ai sulfamidici5,10.

 

I retinoidi: la tretinoina, l’adapalene, il tazarotene.

 

La tretinoina. La tretinoina è un derivato della vitamina A che normalizza l’ipercheratinizzazione follicolare5. Il principio attivo si utilizza spesso per le forme di acne da lievi a moderate che non migliorano con il benzoile perossido o con gli antibiotici topici. La tretinoina è indicata anche per i soggetti intolleranti al benzoile perossido o agli antibiotici per uso topico1. La sostanza favorisce l’espulsione dei comedoni e previene la formazione di nuove lesioni. La tretinoina può provocare una riacutizzazione dell’acne entro 2 settimane dall’inizio del trattamento: i  miglioramenti cominciano ad essere visibili dopo 8 settimane e si consolidano entro 3-4 mesi.

 

Gli effetti indesiderati della tretinoina sono irritazione, edema e desquamazione11. Gli idratanti topici spesso alleviano l’eccessiva disidratazione, senza compromettere l’efficacia6. Aumentando progressivamente la frequenza di applicazione da 1 volta ogni due giorni a 2 volte/die si riesce a migliorare la tolleranza alla tretinoina1. Si raccomanda di applicare il principio attivo sulla cute asciutta, 30 minuti dopo essersi lavati. La tretinoina tende ad accentuare la sensibilità individuale alla luce solare, perché provoca un leggero assottigliamento dello strato corneo5. È consigliabile suggerire ai pazienti di indossare abiti protettivi e un cappello, nonché di utilizzare una protezione solare durante il trattamento con la tretinoina. L’uso delle lampade per l’abbronzatura artificiale è controindicato nei pazienti in terapia con questo retinoide.

 

La tretinoina è commercializzata in forma di creme, gel e preparati liquidi. Nel 2000 sono state introdotte sul mercato due nuove formulazioni di tretinoina: un gel allo 0,1% che è costituito da piccole sfere simili a spugne (microspugne) che rilasciano progressivamente il principio attivo e una crema allo 0,025% che utilizza polimeri idrofili che limitano la migrazione del farmaco nel tessuto profondo, riducendo così l’irritazione. Sembra che entrambe le formulazioni abbiano meno effetti collaterali e siano più gradite ai pazienti rispetto ai preparati di vecchia generazione5. È importante ricordare che questi prodotti presentano una potenziale fotosensibilità.

 

La tretinoina può essere associata al benzoile perossido e agli antibiotici topici perché ne favorisce la penetrazione e ne potenzia l’efficacia5. L’applicazione del benzoile perossido al mattino e della tretinoina alla sera tende ad aumentare l’efficacia e a minimizzare le reazioni avverse1. Di norma, ai pazienti si raccomanda di applicare la tretinoina 1-2 ore prima o dopo il benzoile perossido, sia per ridurre al minimo l’irritazione che per ottimizzare l’efficacia5. Gli antibiotici topici tendono a diminuire l’irritazione indotta dalla tretinoina5.

 

Non vi sono dati che permettano di raccomandare l’uso simultaneo o in associazione di più retinoidi topici. In genere si sconsiglia l’associazione con i cheratolitici per minimizzare l’irritazione12.

 

L’adapalene. L’adapalene è un composto topico di tipo retinoide, immesso sul mercato nel 19975. Ha la stessa efficacia della tretinoina, ma è meno irritante5,13. La sua struttura differisce da quella della tretinoina e la sostanza sembra avere proprietà antinfiammatorie. La sua efficacia è analoga a quella del gel di tretinoina allo 0,025% ed è anche meglio tollerato5.

 

Il tazarotene. Il tazarotene è un profarmaco che viene convertito in un metabolita attivo, l’acido tazarotenico, al momento dell’applicazione5. Non esistono sperimentazioni cliniche che confermino l’affermazione secondo cui questo principio attivo sarebbe meno irritante rispetto ad altri retinoidi topici5. Il gel e la crema di tazarotene allo 0,1% sono indicati per il trattamento della psoriasi e dell’acne13. È stato dimostrato che la somministrazione orale di questo principio attivo è teratogena negli animali, mentre tale effetto è assente negli studi relativi all’applicazione topica. Nonostante questi risultati, il tazarotene è classificato come farmaco di categoria X in gravidanza (classificazione FDA: studi in animali o esseri umani hanno dimostrato anomalie fetali o vi è l’evidenza di rischio fetale. Il farmaco è controindicato in donne in gravidanza e in età fertile)13

 

LA PROGRESSIONE CLINICA DELL’ACNE

 

Le ghiandole sebacee nei follicoli piliferi secernono una sostanza oleosa chiamata sebo, che in genere defluisce attraverso il follicolo verso la superficie cutanea.

 

In caso le cellule morte e il sebo ostruiscano questo percorso, si ha la formazione di un comedone o di un punto nero.

L’acne grave o “cistica” si sviluppa quando i batteri (P. acnes) e il sebo si accumulano nel follicolo, provocando il rigonfiamento dell’area e la formazione di pustole e noduli.

 

L’acido azelaico. Gli effetti benefici dell’acido azelaico sull’acne sono stati scoperti per caso in un gruppo di pazienti trattati per melasma (macchie della cute da iperpigmentazione) che avevano notato un miglioramento dell’acne13. La sostanza, che è stata commercializzata nel 1996, ha una triplice funzione nel trattamento dell’acne: è antibatterica, normalizza la cheratinizzazione e ha proprietà antinfiammatorie. Applicandola 2 volte/die, i primi miglioramenti si osservano entro 4-8 settimane, mentre il massimo beneficio si ottiene dopo 4 mesi di terapia14,15. Le reazioni avverse sono meno frequenti rispetto a quelle associate alla tretinoina e al benzoile perossido6. Gli effetti collaterali più comuni sono una blanda irritazione cutanea e un leggero edema transitorio, che in genere scompaiono dopo 2-4 settimane di trattamento o possono essere minimizzati ricorrendo alla monoapplicazione quotidiana5,14. A oggi, non sono state riportate preoccupazioni relative a fenomeni di resistenza o di ipopigmentazione della pelle5. Non si conoscono interazioni con altri trattamenti topici per l’acne.

 

Gli antibiotici topici. Gli antibiotici topici vengono normalmente utilizzati per trattare l’acne infiammatoria da lieve a moderata5. Si ritiene che gli antibiotici (topici o orali) siano efficaci perché sono in grado di debellare il P. acnes7. Gli antibiotici per uso topico più utilizzati sono la clindamicina e l’eritromicina, mentre la tetraciclina topica è usata raramente perché tende a conferire alla cute una colorazione giallastra4.

 

La clindamicina e l’eritromicina sono disponibili in forma di crema, gel e soluzioni su base alcolica14. Entrambi i principi attivi possono causare blande reazioni avverse, fra cui disidratazione, desquamazione, eritema, prurito e sensazione di dolore urente13. Si conoscono casi di colite pseudomembranosa associati all’uso di clindamicina topica, ma gli specialisti ritengono che si tratti di eventi estremamente rari con questo tipo di formulazione14,16,17.

 

La resistenza agli antibiotici è una preoccupazione onnipresente, indipendentemente dalla loro via di somministrazione. La resistenza all’eritromicina topica è un fenomeno particolarmente rilevante: inoltre, esiste la possibilità di resistenza crociata con la clindamicina per uso topico4,14. È possibile ridurre la resistenza all’eritromicina ricorrendo a prodotti di combinazione che contengono il benzoile perossido5,14

 

Due preparati, che attualmente non si trovano in commercio in Italia, associano il benzoile perossido all’eritromicina e alla clindamicina. Questi prodotti di combinazione sembrano essere più efficaci e meno irritanti del singolo principio attivo nell’acne volgare3,14. In teoria, il benzoile perossido è in grado di minimizzare l’antibioticoresistenza durante il trattamento14. Le sostanze comedolitiche permettono una migliore penetrazione degli antibiotici topici e ne accentuano il potere inibitorio nei confronti del P. acnes4. Il Benzamycin e il Benzaclin devono essere preparati dal farmacista al momento della vendita: il Benzamycin scade 3 mesi dopo la preparazione, il Benzaclin dopo 218,19.

 

Analogamente a quanto raccomandato per tutte le terapie topiche antiacne, anche gli antibiotici devono essere applicati su tutta l’area sensibile. L’applicazione 2 volte/die ha la stessa efficacia dei dosaggi più frequenti, ma ha il vantaggio di favorire la compliance dei pazienti.

 

 

GLOSSARIO

                              

Acne blanda: è caratterizzata da occasionali eruzioni e macchie. Viene spesso trattata con farmaci da banco

Acne grave (cistica o nodulare): forma di acne con ampie papule o cisti rosse e dolenti sul viso, sul collo, sul torace e sul dorso. Spesso esita in lesioni cicatriziali e viene trattata con farmaci su prescrizione medica

Acne moderata: è caratterizzata da frequenti eruzioni che possono interessare vaste zone cutanee. Spesso richiede trattamenti con farmaci topici e antibiotici orali su prescrizione medica

Acne non infiammatoria: comedoni che non si associano ad arrossamento della cute

Acne rosacea: forma di acne infiammatoria che colpisce prevalentemente il volto dei soggetti adulti e con maggiore frequenza le donne.

Comedone: punto nero; tappo di materiale sebaceo, coronato da una massa di detriti epiteliali, che ostruisce l’orifizio pilosebaceo

Nodulo: ampia massa spesso dolente, profonda e colma di pus. Si tratta della lesione acneica più grave che spesso provoca cicatrici

Papula acneica: piccolo rilievo infiammato e prominente della cute associato all’acne

Papula: comedone infiammatorio caratterizzato da un piccolo rilievo solido e circoscritto

Pilosebaceo: relativo ai follicoli piliferi e alle ghiandole sebacee

Brufolo a testa bianca: comedone chiuso, caratterizzato da un piccolo rilievo cutaneo solido, chiuso e di colore biancastro

Punto nero: comedone aperto, non infiammatorio, con la parte superiore di colore scuro e contenuti compatti

Pustola: comedone infiammatorio caratterizzato da un piccolo rilievo cutaneo circoscritto, che contiene materiale purulento

Sebo: sostanza oleosa prodotta dalle ghiandole sebacee

 

Terapia orale

 

Gli antibiotici orali. Gli antibiotici orali sono indicati per l’acne da moderata a grave che non risponde alle associazioni topiche. Inoltre, vengono utilizzati nell’acne ad elevato potenziale cicatriziale, come l’acne sul torace e sul dorso. Il miglioramento si nota dopo 6-10 settimane, ma possono essere necessari anche 4-5 mesi di uso continuo20.

 

La tetraciclina e i suoi derivati, la doxiciclina e la minociclina, sono gli antibiotici orali più frequentemente prescritti. Il dosaggio usuale della tetraciclina è di 250-500 mg 2 volte/die2. È importante evitare di consumare latticini, antiacidi e prodotti a base di ferro 1 ora prima e 2 ore dopo l’assunzione della tetraciclina2,21. La doxiciclina, che può essere somministrata sia a stomaco pieno che a stomaco vuoto, penetra più facilmente nei follicoli pilosebacei perché è altamente lipofila. Anche la minociclina può essere assunta indipendentemente dall’orario dei pasti. È la tetraciclina più lipofila, oltreché la più costosa3. Tra i suoi effetti collaterali si annoverano alcuni disturbi vestibolari, quali cefalea, vertigini e sonnolenza5. Il fenomeno della resistenza riguarda soprattutto la tetraciclina, mentre al momento è meno preoccupante per la doxiciclina e la minociclina8. La dose usuale di doxiciclina e minociclina è pari a 100 mg 1 volta/die o 50 mg 2 volte/die.

 

Anche le preparazioni orali a base di eritromicina, clindamicina e trimetoprim-sulfametoxazolo sono spesso prescritte per il trattamento dell’acne. Tuttavia, questi antibiotici sono considerati terapie di seconda scelta. L’eritromicina si associa a resistenza e a effetti collaterali di tipo gastrointestinale8. L’uso della clindamicina può provocare diarrea e rischio di insorgenza di colite pseudomembranosa 2,3. L’associazione trimetoprim-sulfametoxazolo viene spesso riservata ai casi refrattari di acne.

 

Ai pazienti in trattamento con antibiotici orali è possibile somministrare formulazioni topiche, mentre si tenta di ridurre il dosaggio dei preparati orali. Tuttavia, questa strategia suscita perplessità relative alla duplicazione terapeutica e all’aumento del rischio di antibioticoresistenza.

 

I contraccettivi orali. Il 20%-50% delle donne in terapia antiacne sono giovani ventenni, nonostante siano molto numerose anche le quarantenni affette dal disturbo8. I contraccettivi orali sono un’opzione terapeutica unica per le donne che soffrono di acne, soprattutto se sono interessate alla contraccezione. Il meccanismo d’azione consiste nel potenziamento della globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG, Sex Hormone Binding Globulin) e nella riduzione del testosterone libero5. Nel 1997 la FDA ha approvato il primo contraccettivo orale per il trattamento dell’acne5,8.

Si discute spesso sull’opportunità di associare i contraccettivi e gli antibiotici orali, visto che non esistono prove che dimostrino la validità di tale combinazione. Alcuni dati suggeriscono che l’ampicillina, e forse altri antimicrobici, alterano l’efficacia dei contraccettivi orali22. Gli antibiotici sistemici riescono a modificare la flora gastrointestinale necessaria per l’idrolisi dell’etinilestradiolo coniugato. Ciò limita la ricircolazione enteroepatica e diminuisce l’estrogeno attivo22. L’importanza clinica di questa interazione non è ancora stata definita con precisione. È improbabile che la terapia cronica con basse dosi di tetraciclina alteri l’efficacia contraccettiva23. Va ricordato che il fallimento contraccettivo nelle donne in terapia con antibiotici e contraccettivi orali è imputabile soprattutto alla mancata compliance ai regimi di contraccezione8,24. Gli antibiotici topici costituiscono una valida alternativa a quelli orali per le pazienti che utilizzano i contraccettivi orali per il trattamento dell’acne23.

 

Quasi tutti i contraccettivi orali a base di estrogeno hanno effetti benefici sull’acne5. Particolarmente indicati sono i contraccettivi orali a basso dosaggio che contengono progestinici non androgeni (norgestimato, desogestrel, gestodene)3,8. I contraccettivi a base di soli progestinici (mini pillolae) non hanno alcun effetto benefico sull’acne8.

 

Gli effetti indesiderati associati all’uso di contraccettivi orali sono nausea, vomito, emorragie, aumento di peso e tensione mammaria5. Il carcinoma della mammella, le neoplasie dell’endometrio, la gravidanza, i disturbi tromboembolici e l’alterata funzionalità epatica sono controindicazioni assolute all’uso dei contraccettivi orali2.

 

L’isotretinoina. L’isotretinoina è un derivato della vitamina A3. Il principio attivo agisce sui quattro fattori patogeni responsabili dell’acne: diminuisce la produzione di sebo, inibisce il P. acnes, riduce l’infiammazione e normalizza la cheratinizzazione. È indicata nell’acne nodulare grave e recalcitrante, nonché nell’acne infiammatoria che non risponde alle terapie convenzionali25. L’isotretinoina induce la remissione per mesi o anni dopo 1 o 2 cicli di terapia. Il trattamento è risolutivo nell’80% dei casi2,20,25.

 

Gli effetti collaterali sono numerosi, frequenti e dose-dipendenti. La Tabella 3 elenca le reazioni avverse più comuni e indica le strategie per la loro gestione8,25. I rischi della terapia si possono minimizzare monitorando attentamente i pazienti, tenendo presente che esistono raccomandazioni diverse per il monitoraggio di laboratorio8. È consigliabile controllare la funzionalità epatica e i valori lipidici con cadenza settimanale o quindicinale, fino alla definizione della risposta terapeutica25.

 

L’isotretinoina è controindicata nelle donne in età fertile, eccezion fatta per quelle che accettano di utilizzare 2 sistemi contraccettivi nel mese precedente all’inizio della terapia e in quello successivo alla sospensione del trattamento. L’isotretinoina è responsabile di almeno 35 anomalie congenite, fra cui idrocefalia, microcefalia, ritardo mentale, disturbi dell’apprendimento e aborto spontaneo25,26. È imperativo che il farmacista spieghi chiaramente i rischi e i benefici della terapia, elencando anche le reazioni avverse all’isotretinoina. La FDA ha disposto che per ogni ricetta venga obbligatoriamente distribuita una guida illustrativa al medicinale27.

 

Nel 1998 è stato modificato il foglio illustrativo del farmaco, in seguito a casi di depressione e suicidio in soggetti trattati con l’isotretinoina. Nella sezione sulle precauzioni d’uso si legge che il farmaco: “può provocare depressione e psicosi. Raramente sono stati riportati casi di pensieri suicidi, tentato suicidio e suicidio”25. Dal 1982 ad oggi sono stati segnalati 20 episodi di depressione e almeno 12 suicidi probabilmente riconducibili all’isotretinoina28. Sebbene non sia ancora stato chiaramente stabilito un rapporto causa-effetto, è buona norma che i sanitari controllino attentamente l’eventuale insorgenza di segni e sintomi depressivi nei pazienti in trattamento con il farmaco. Numerosi studi indicano che il miglioramento dell’acne si associa a una diminuzione della depressione e dell’ansia29,30

 

Tabella 3

L’isotretinoina: le reazioni avverse più comuni e le strategie per controllarle

 

 

 

 

Reazioni avverse

Strategie di controllo

Cute

 

 

 

Secchezza, desquamazione, prurito

Creme, lozioni e unguenti idratanti.

Diminuzione del dosaggio in caso

di sintomi severi o fastidiosi

 

Fotosensibilità

Filtri solari, abiti protettivi

Capelli e unghie

 

 

 

Alopecia

Se grave, sospensione del trattamento

 

Fragilità delle unghie

Se grave, sospensione del trattamento

Mucose

 

 

 

Chelite

Balsamo per le labbra. Se grave,

diminuzione del dosaggio

 

Secchezza delle fauci

Caramelle/gomme da masticare senza zucchero.

 Se grave, diminuzione del dosaggio

 

Secchezza nasale

Spray nasali salini. Se grave,

diminuzione del dosaggio

 

Secchezza oculare, intolleranza alle lenti a contatto, blefarocongiuntivite

Lacrime artificiali o unguenti oftalmici

lubrificanti. Se grave, diminuzione del dosaggio

Sistema nervoso centrale

 

 

 

Depressione

Monitoraggio dei segni e dei sintomi, possibile sospensione del trattamento

Fegato

 

 

 

Transaminasi elevate

Controindicata in pazienti con

disfunzioni epatiche pregresse.

Monitoraggio della funzionalità

epatica con cadenza settimanale

o quindicinale, fino alla definizione della risposta

 

Epatite

Sospensione del farmaco

Scheletro

 

 

 

Dolore, demineralizzazione, diminuzione dello spessore osseo, chiusura prematura delle epifisi

Monitoraggio ogni 6-12 mesi

in caso di terapia continuativa.

Eventuale sospensione del farmaco

Muscoli e legamenti

 

 

 

Mialgia, artralgia, calcificazione 

Evitare l’esercizio fisico intenso. Eventuale sospensione del trattamento

Occhio

 

 

 

Diminuzione della visione notturna

Sospensione del farmaco

Metabolismo

 

 

 

Aumento dei trigliceridi

Monitoraggio dei valori lipidici con cadenza settimanale o quindicinale. Evitare l’alcol, prediligere una dieta a basso tenore di grassi. Eventualmente diminuire il dosaggio o sospendere il trattamento

 

 

Aumento del colesterolo

 

 

↑VLDL, ↑LDL

 

 

Fonte: adattato da Seaton TL. In: Young LY, Koda-Kimble MA, eds. Applied Therapeutics: The Clinical Use of Drugs. Vancouver, WA: Applied Therapeutics; 2001:37-1­37-11.

DeSimone EM, Miller KM. Teratogenicity and dermatologic agents. US Pharmacist. 2001;26(4):75-85.

Josefson D. Acne drug is linked to severe depression. British Medical Journal 1998;316(7133):723.

 

 

 

Tabella 4

Informazioni fondamentali per un’accurata valutazione dell’acne 

 

  • esordio dell’acne, picco di gravità e durata delle riacutizzazioni
  • localizzazione e distribuzione
  • anamnesi familiare
  • variazioni stagionali
  • trattamenti in corso o pregressi (topici, sistemici, con farmaci da banco o su prescrizione medica). Importanti anche i dati sull’efficacia e le reazioni avverse
  • terapie farmacologiche in corso, integratori alimentari e problemi clinici
  • esposizione professionale o ambientale a tossine o sostanze chimiche
  • prodotti topici utilizzati: cosmetici, idratanti, filtri solari, prodotti per la cura dei capelli, saponi e astringenti
  • zone di frizione o irritazione cutanea (cappelli, cinturini, visiere)
  • per le donne: rapporto con il ciclo mestruale, la gravidanza e l’uso di contraccettivi

 

Adattato dalle referenze bibliografiche 1,2,7

 

Convinzioni errate relative all’acne

 

Numerose convinzioni  viziano il giudizio medico sulle terapie antiacne. Questo può danneggiare i pazienti che rischiano di ricevere consigli sbagliati o dannosi. I farmacisti hanno il compito di sfatare questi miti, per aiutare i malati a gestire al meglio la dermatosi. In un paragrafo successivo vengono indicati i punti chiave da trattare per dare informazioni chiare ed esaustive sull’acne, sia ai pazienti che agli altri professionisti della sanità.

 

Il ruolo del farmacista

 

Sono numerose le persone che si rivolgono al farmacista per chiedere consiglio sulle terapie antiacne da intraprendere utilizzando farmaci da banco. È importante che il farmacista sia sufficientemente informato per fornire indicazioni pertinenti sui singoli prodotti o per consigliare di rivolgersi ad uno specialista. La Tabella 4 elenca le informazioni che il farmacista deve includere nell’anamnesi di un soggetto affetto da acne1,2,7

 

È essenziale che il farmacista sappia se il paziente sta seguendo delle terapie farmacologiche. In effetti, diversi farmaci inducono acne o eruzioni acneiformi. Le eruzioni sono simili all’acne volgare, ma si riconoscono per il loro esordio improvviso e l’assenza di comedoni30. Inoltre, le cisti e le cicatrici sono molto rare nelle eruzioni acneiformi30. Numerose sostanze peggiorano l’acne o provocano delle riacutizzazioni nei soggetti affetti dalla dermatosi. È importante spiegare ai pazienti che devono informare il medico curante prima di sospendere qualsiasi terapia farmacologica. È spesso consigliabile che il farmacista instauri un rapporto di fattiva collaborazione con il sanitario che prescrive i farmaci, suggerendo anche possibili alternative. La Tabella 5elenca alcuni medicinali che possono indurre acne o eruzioni acneiformi7,8,30.

 

Oltre il 60% degli adolescenti ricorre all’automedicazione e tratta l’acne con farmaci da banco7. Ciò significa che il farmacista si trova nella posizione ideale per orientare la scelta dei prodotti o per consigliare un consulto con lo specialista. L’automedicazione è indicata per i soggetti affetti da acne non infiammatoria o che presentano meno di 10 lesioni su un lato del viso. In caso di acne infiammatoria (papule, pustole, noduli o cisti) con 10 o più lesioni su una parte del volto è importante il consulto con lo specialista4,7. Il parere del medico è fondamentale anche nelle forme di acne di probabile origine farmacologica o in  caso l’automedicazione non riesca ad alleviare i sintomi dopo 2-3 mesi31. È importante ricordare che anche un numero ridotto di lesioni acneiche può creare notevole disagio ai soggetti che chiedono il nostro aiuto. Ogni caso è diverso e merita rispetto e considerazione.

 

Tabella 5

 

I farmaci che causano acne ed eruzioni acneiformi

 

Ormoni

 

Steroidi anabolizzanti

Androgeni

Corticosteroidi (orali e topici)

Corticotropina (ACTH)

Contraccettivi orali

 

Alogeni

 

Bromuri

Mezzi di contrasto

Ioduri

Iodio (soluzione di Lugol)

 

Principi attivi appartenenti a classi farmacologiche differenti

 

Alga Kelp (Fucus vesiculosus)

Carbamazepina

Cloralio idrato

Danazolo

Dantrolene  

Aloperidolo

Isoniazide

Litio

Fenitoina

Rifampicina

Trazodone

 

Fonte: adattato da Landow K. Dispelling myths about acne. Postgrad Med. 1997;102(2):94-112.

Ellsworth AJ. In: Young LY, Koda-Kimble MA. Eds. Applied Therapeutics: The Clinical Use of Drugs. Vancouver, WA: Applied Therapeutics: The Clinical Use of Drugs. Vancouver, WA: Applied Therapeutics; 2001:36-1­36-24.

 

Una corretta informazione è fondamentale per le terapie antiacne in commercio. Gli esiti terapeutici e le probabilità di rispondere alle aspettative dei pazienti migliorano promuovendo la conoscenza della malattia e delle strategie per l’uso corretto dei trattamenti disponibili. Di seguito elenchiamo alcuni suggerimenti clinici per le sessioni educative riservate ai pazienti in terapia antiacne:

  • minimizzare l’uso di prodotti che accentuano l’irritazione o la sensazione di dolore urente (lozioni dopobarba, detergenti alcolici, esfolianti, spugne di nylon)
  • seguire regolarmente un programma di pulizia, utilizzando un sapone delicato per il viso 2 volte/die
  • evitare l’applicazione di prodotti per l’acne in prossimità delle mucose e degli occhi
  • iniziare con applicazioni a bassa concentrazione 1 volta/die, aumentando progressivamente le concentrazioni e/o la frequenza, secondo le raccomandazioni ricevute
  • applicare i farmaci per l’acne su tutta la zona interessata, evitando di limitarsi ai singoli comedoni. L’applicazione su tutta l’area colpita previene la formazione di nuove lesioni1,2,20
  • evitare l’uso di strumenti meccanici per rimuovere i punti neri dal viso perché tendono a favorire l’acne infiammatoria e le cicatrici3
  • il trattamento topico deve essere proseguito fino a quando cessano di comparire nuove lesioni3
  • non associare i prodotti antiacne da banco a farmaci su prescrizione senza aver preventivamente consultato il medico7
  • evitare le lampade solari e l’abbronzatura artificiale, soprattutto durante la terapia topica con prodotti a base di tretinoina
  • in caso di gravidanza consultare il medico sull’opportunità di continuare la terapia per l’acne (topica o orale)
  • non schiacciare le pustole acneiche. Ciò può provocare danni follicolari e favorire la diffusione delle lesioni a zone del corpo ancora esenti dalla dermatosi
  • non utilizzare i corticosteroidi topici, sostanze del tutto inefficaci per il trattamento dell’acne

 

MITI DA SFATARE SULL’ACNE

 

Il farmacista può aiutare a correggere alcune convinzioni molto diffuse sull’acne. Di seguito elenchiamo i punti chiave da trattare per fornire ai pazienti un’informazione chiara ed esaustiva sulla dermatosi:

  • non vi sono prove per affermare che l’acne sia scatenata o peggiorata da alcuni alimenti (cioccolato, pizza)2,20. Bere molta acqua aiuta a mantenere la giusta idratazione della pelle
  • non vi è alcun rapporto tra l’acne e la scarsa pulizia della cute. Al contrario, la pulizia eccessiva e l’uso di esfolianti tendono ad aggravare la sensibilità cutanea e favoriscono l’insorgenza dell’acne infiammatoria20. Per una corretta igiene quotidiana è sufficiente lavare il viso 2 volte/die con saponi delicati
  • i bagni di sole non aiutano ad asciugare l’acne, ma tendono a peggiorarla
  • le persone affette da acne possono utilizzare i cosmetici. In commercio esistono numerosi prodotti a base di acqua, non oleosi e non comedogenici che non aggravano l’acne20
  • l’acne non è una malattia infettiva e quindi non è contagiosa
  • alcune pettinature non hanno alcuna influenza sull’acne (frange)8
  • a volte l’acne non scompare dopo la pubertà. In alcuni casi sembra risolversi durante l’adolescenza per poi ricomparire in età adulta. Forme di acne si osservano anche nella terza e quarta decade di vita. È un dato di fatto che l’acne può comparire in qualsiasi gruppo di età
  • vi sono prove sufficienti per affermare che esiste una predisposizione genetica all’acne, soprattutto se uno dei genitori ha sofferto di acne infiammatoria31
  • la rimozione dei punti neri non sempre previene la formazione di lesioni infiammatorie. Schiacciare le pustole acneiche tende a promuovere i processi infiammatori e favorisce la diffusione dei batteri, causando così infezioni e cicatrici
  • l’acne non è provocata dallo stress, che però tende ad aggravare le forme in atto31  
  • in caso un farmaco si riveli inefficace, altri principi attivi possono aiutare a controllare il problema. La maggior parte dei casi di acne si risolve con un trattamento adeguato

 

Conclusione

 

Sebbene non esista una cura per l’acne, il farmacista è spesso in grado di aiutare i suoi pazienti ad ottimizzare il trattamento antiacne, dando consigli sulle terapie farmacologiche, sfatando le credenze sull’acne e suggerendo un eventuale consulto con lo specialista.

 

 

 

Siti internet

 

http://www.skincarephysicians.com/acnenet/

AcneNet: sito sviluppato dalla American Academy of Dermatology, questo sito offre informazioni sulla gestione e cura dell'acne. Una sezione include i link a siti analoghi.

 

http://www.dica33.it/argomenti/dermatologia/acne

Dica33 – Acne: sito a carattere divulgativo, include diverse schede informative sulle principali malattie dermatologiche. Per ognuna di esse sono indicate le terapie, gli esami di laboratorio e quelle strumentali. La sezione corrente riguarda l'acne.

 

http://www.aadassociation.org/Guidelines/index.html

Linee guida della American Academy of Dermatology: il sito offre la possibilità di consultare le linee guida sviluppate dalla American Academy of Dermatology.

 

http://www.bad.org.uk/doctors/guidelines/

Linee guida della British Association of Dermatologists: questa sezione del sito della British Association of Dermatologists ospita le linee guida sviluppate dalla associazione inglese di dermatologia.

 

http://www.aad.org

Sito dell’American Academy of Dermatology (AAD), la più importante associazione internazionale di dermatologia. Il sito offre informazioni sulla attività scientifica della associazione. Di particolare interesse sono la sezioni dedicate alle news in ambito dermatologico, le linee guida sviluppate dalla AAD e la sezione dedicata ai congressi.

 

http://www.adoi.it

Sito dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani (ADOI), offre informazioni sulle attività scientifiche della associazione. Un'area è riservata ai soci, mentre una sezione consente di richiedere consulti dermatologici on line.

 

http://ispd.caducee.net

Sito dell’International Society of Pediatric Dermatology (ISPD) offre informazioni generali sulle attività della associazione. Una sezione particolarmente curata riguarda la segnalazione di eventi internazionali di dermatologia e dermatologia pediatrica.

 

http://www.sidev.org

Sito ufficiale della Società Italiana di Dermatologia e Venereologia. Si possono reperire informazioni sulla sedi universitarie e ospedaliere di dermatologia presenti sul territorio nazionale, sui centri specialistici e sui principali congressi nazionali ed internazionali di dermatologia.

 

http://www.dermatology.org

DermWeb è una delle prime risorse dedicate alla dermatologia ad essere pubblicate su Internet. Il sito offre anche numerosi link a siti di dermatologia.

 

 

 

 

 

 

Bibliografia

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  7. Rosen T, Waisman M. Topically administered clindamycin in the treatment of acne vulgaris and other dermatologic disorders. Pharmacotherapy. 1981;1:201-205.
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  14. Miller DM, Helms SE, Brodell RT. A practical approach to antibiotic treatment in women taking oral contraceptives. J Am Acad Dermatol 1994;30(6):1008-11.
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  18. Josefson D. Acne drug is linked to severe depression. British Medical Journal 1998;316(7133):723.
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  20. Rubinow DR et al. Reduced anxiety and depression in cystic acne patients after successful treatment with oral isotretinoin. J Am Acad Dermatol 1987;17:25-32.
  21. Ellsworth AJ. In: Young LY, Koda-Kimble MA. Eds. Applied Therapeutics: The Clinical Use of Drugs. Vancouver, WA: Applied Therapeutics: The Clinical Use of Drugs. Vancouver, WA: Applied Therapeutics; 2001:36-1­36-24.
  22. Epstein E. Common Skin Disorders. 5th Edition. Philadelphia, W.B. Saunders Company; 2001:36-53.

 

 

 

 

Questionario di valutazione apprendimento

Scegliere una sola risposta esatta per ogni domanda.

 

  1. 1.   Indicate quale fra le seguenti affermazioni risponde a verità:
  2. l’acne non provoca lesioni cicatriziali permanenti
  3. l’acne non causa mai danni psicologici permanenti
  4. l’acne può provocare cicatrici fisiche e danni psicologici permanenti
  5. l’acne causa solo lesioni cicatriziale permanenti

 

  1. 2.   Indicate quale fra i seguenti elementi è un fattore patogeno dell’acne volgare:
  2. gli androgeni
  3. la produzione di sebo
  4. il microrganismo P. acnes
  5. a, b e c

 

  1. 3.   Solo uno dei seguenti obiettivi non è caratteristico della terapia antiacne:
  2. ridurre al minimo le visite dal dermatologo
  3. migliorare l’aspetto cutaneo
  4. prevenire la formazione di cicatrici
  5. minimizzare lo stress psicologico

 

  1. 4.   Indicate la durata media del periodo di osservazione necessario per determinare il successo terapeutico dei trattamenti antiacne:
  2. 2 settimane
  3. 1 settimana
  4. 6-8 settimane
  5. 3 mesi

 

  1. 5.   La terapia topica è raccomandata ai pazienti affetti da:
  2. acne infiammatoria
  3. acne non infiammatoria grave
  4. acne non infiammatoria da lieve a moderata
  5. acne cistica

 

  1. 6.   Indicate in che modo è possibile minimizzare l’irritazione indotta dal benzoile perossido:
  2. applicando la sostanza 30 minuti dopo il lavaggio delle zone colpite
  3. iniziando la terapia con formulazioni a bassa concentrazione
  4. a e b
  5. né a, né b, né c

 

  1. 7.   Indicate quale o quali, fra le seguenti sostanze, hanno proprietà cheratolitiche:
  2. lo zolfo
  3. il resorcinolo
  4. gli acidi salicilici
  5. a, b e c

 

  1. 8.   Solo uno fra i seguenti retinoidi è indicato per il trattamento dell’acne e della psoriasi:
  2. la tretinoina
  3. l’adapalene
  4. il tazarotene
  5. l’acido azelaico

 

  1. 9.   Indicate quale preoccupazione suscita l’uso di antibiotici topici:
  2. la resistenza
  3. il costo
  4. l’ipertricosi
  5. l’efficacia

 

10. I contraccettivi orali sono controindicati:

  1. nelle donne in gravidanza
  2. nei soggetti con alterazioni della funzionalità epatica
  3. nelle pazienti affette da neoplasie della mammella e dell’endometrio
  4. in tutti i gruppi delle risposte a, b e c

 

11. Indicate quale trattamento per l’acne agisce sui quattro fattori patogeni della dermatosi:

  1. il benzoile perossido 
  2. la tretinoina
  3. l’isotretinoina
  4. l’acido salicilico

 

12. Indicate quale fra i seguenti parametri di controllo riguarda la terapia con isotretinoina:

  1. i test di funzionalità epatica
  2. il quadro lipidico
  3. a e b
  4. né a, né b, né c

 

13. Indicate quale fra le seguenti affermazioni è una credenza sull’acne:

  1. l’acne è scatenata da alcuni cibi
  2. l’acne è contagiosa
  3. l’acne è una malattia cronica
  4. a e b

 

14. Indicate quali informazioni sono necessarie per valutare correttamente l’acne di un paziente:

  1. l’anamnesi familiare
  2. le eventuali esposizioni professionali e ambientali
  3. i trattamenti antiacne in atto o pregressi
  4. a, b e c

 

15. Indicate quale fra le seguenti affermazioni risponde a verità:

  1. ai pazienti si deve raccomandare di applicare i farmaci su tutta la zona colpita, evitando di limitarsi alle singole pustole
  2. i prodotti per l’acne devono essere applicati solo sulle lesioni
  3. i farmaci antiacne non vanno applicati sulle singole pustole
  4. né a, né b, né c

 

16. La FDA ha classificato come farmaco di classe X in gravidanza uno dei            seguenti principi attivi:

  1. l’isotretinoina
  2. l’adapalene
  3. il tazarotene
  4. a e c

 

  1. 17.  Indicate quale consiglio è essenziale per i pazienti in terapia con la tretinoina:
  2. usare protezioni solari durante il trattamento con questo principio attivo
  3. sospendere il farmaco in caso compaia una riacutizzazione entro 2 settimane dall’inizio della terapia
  4. applicare il prodotto 3-4 volte/die
  5. utilizzare astringenti su base alcolica per combattere l’irritazione e la desquamazione indotte dalla sostanza

 

  1. 18.  Indicate quale fra i seguenti effetti indesiderati si associa all’uso di zolfo, resorcinolo e acido salicilico:
  2. i prodotti a base di zolfo producono una colorazione giallastra della cute
  3. il resorcinolo induce la formazione di squame brunastre
  4. l’acido salicilico può causare salicilismo
  5. a, b e c sono tutti effetti indesiderati

 

  1. 19.  La formulazione ideale di benzoile perossido per un paziente affetto da acne e con pelle eccessivamente grassa è:
  2. la crema
  3. il gel
  4. la schiuma
  5. né a, né b, né c

 

  1. 20.  Indicate quale fra le seguenti terapie è in grado di curare l’acne nell’arco di pochi giorni:
  2. il benzoile perossido 
  3. lo zolfo
  4. la tretinoina
  5. nessuna