ABUSO DI SOSTANZE, TERAPIA DELL'ALOPECIA, DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE E CORRETTI STILI DI VITA E RUOLO DELLA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE

Modulo 1 - Opzioni per il trattamento dell’alopecia androgenetica

Revisore scientifico: Prof. Francesco Marotta, Research Prof. Dept. of Human Nutrition & Food Science, Texas University, USA; co-founder of ReGenera, www.regeneragroup.com, Milano.

Autore: Wayne S. Dysinger, MD, MPH, Director, Lifestyle Medicine Institute, Loma Linda University, Chair, Department of Preventive Medicine, Loma Linda University School of Medicine, Loma Linda, CA.

Peer Reviewer: Clara L. Carls, DO, Program Director, Adventist Hinsdale Hospital Family Medicine Residency, Hinsdale, IL.

Obiettivi formativi

Al termine di questa monografia di aggiornamento, il Farmacista dovrebbe essere in grado di:

  • conoscere la prevalenza nella popolazione e la tipica progressione dell’alopecia androgenetica;
  • descrivere il ciclo vitale del capello e la fisiopatologia dell’alopecia androgenetica;
  • illustrare i risvolti psicologici dell’alopecia androgenetica;
  • descrivere le attuali opzioni farmacologiche per il trattamento dell’alopecia androgenetica;
  • spiegare ai pazienti le modalità d’uso dei farmaci per l’alopecia androgenetica, sottolineando l’importanza di una corretta compliance alla terapia.

Executive summary

L’alopecia androgenetica, conosciuta anche come calvizie, è la forma più comune di alopecia e colpisce oltre il 50% degli uomini all'età di circa 50 anni. La prevalenza di tale patologia aumenta con l’età e si stima che circa l’80% dei maschi caucasici ne sia colpito entro i 70 anni.

L’alopecia androgenetica è una condizione ereditaria e direttamente collegata agli androgeni e in particolare al diidrotestosterone (DHT, Dihydrotestosterone). Il DHT è l’ormone androgeno maggiormente attivo nella pelle e deriva dalla trasformazione del testosterone a opera dell’enzima 5-alfa reduttasi. La risposta dei peli agli androgeni dipende dalla sede di localizzazione.

Il primo farmaco approvato per la cura dell’alopecia è il minoxidil, usato inizialmente per somministrazione orale nel trattamento dell’ipertensione arteriosa.

L’altro farmaco approvato per la cura dell’alopecia androgenetica è la finasteride, inibitore competitivo della 5-alfa reduttasi di tipo II che inibisce la conversione del testosterone in DHT

 

Modulo 2 - Trattamento farmacologico delle patologie da dipendenza

Revisione scientifica: Dott.ssa Marina Caligara, Tossicologo Forense, Responsabile Analisi e Qualità, Sezione Autonoma di Tossicologia Forense, Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche ed Odontoiatriche, Università degli Studi di Milano.

Autori: Jennifer A. Tilleman, PharmD, FASCP Assistant Professor of Pharmacy Practice; Edward M. DeSimone II, RPh, PhD, FAPhAProfessor of Pharmacy Sciences; Elizabeth A. Kirby, PharmD Candidate Creighton University School of Pharmacy and Health Professions, Omaha, Nebraska

Obiettivi formativi

Dopo aver completato la seguente monografia di aggiornamento, il Farmacista dovrebbe essere in grado di:

  • identificare le caratteristiche della dipendenza;
  • descrivere gli obiettivi del trattamento e gli ostacoli alla sua efficacia;
  • identificare i trattamenti farmacologici per il trattamento dei disturbi legati all’uso e alla dipendenza da sostanze;
  • fornire ai pazienticonsigli utili circa i farmaci usati nel trattamento dei disturbi legati all’uso e alla dipendenza da sostanze.

Executive summary

Secondo la relazione annuale sullo stato delle tossicodipendenze in Italia dell’anno 2012, i soggetti con dipendenza da sostanze (tossicodipendenti con bisogno di trattamento) risultano essere circa 520.150, mentre i soggetti affetti da alcolismo, secondo le attuali stime, sono circa un milione e mezzo.

Grazie alle continue ricerche sui disordini da dipendenza è stato possibile identificare le cause principali di tale condizione, ossia l’ereditarietà, un difetto nel sistema di ricompensa cerebrale, un difetto nel sistema della memoria e lo stress.

Queste quattro cause contribuiscono allo sviluppo della dipendenza non tanto singolarmente quanto nel loro complesso.

Sono numerosi gli ostacoli da superare per poter attuare un trattamento efficace di una dipendenza. Innanzitutto si presenta il problema di convincere il tossicodipendente a iniziare un programma di trattamento.

 

Modulo 3 -Stili di vita in medicina: una revisione generale

Revisore scientifico: Prof. Francesco Marotta, Research Prof. Dept. of Human Nutrition & Food Science, Texas University, USA; co-founder of ReGenera, www.regeneragroup.com, Milano.

Autore: Wayne S. Dysinger, MD, MPH, Director, Lifestyle Medicine Institute, Loma Linda University, Chair, Department of Preventive Medicine, Loma Linda University School of Medicine, Loma Linda, CA.

Peer Reviewer: Clara L. Carls, DO, Program Director, Adventist Hinsdale Hospital Family Medicine Residency, Hinsdale, IL.

 Obiettivi formativi

Al termine di questa monografia di aggiornamento il farmacista dovrebbe essere in grado di: 

  • conoscere le definizioni della medicina degli stili di vita;
  • illustrare le patologie principali che si adattano all’approccio con la medicina degli stili di vita;
  • descrivere i principali criteri per una corretta applicazione della medicina degli stili di vita;
  • comprendere l’importanza della medicina degli stili di vita nella prevenzione e nel trattamento di obesità, diabete mellito, iperlipidemia e ipertensione;
  • descrivere i vari interventi della medicina degli stili di vita nei confronti delle principali patologie croniche.

 Executive summary

La maggior parte delle nostre risorse sanitarie sono rivolte alle terapie farmacologiche e chirurgiche piuttosto che alla medicina preventiva.

È stato stimato che il costo complessivo negli Stati Uniti di stili di vita non salubri raggiunga 100-150 miliardi di dollari all’anno.

Le indicazioni sugli stili di vita per l’alimentazione e l’attività fisica possono essere adottate con la stessa facilità di farmaci e trattamenti.

Modulo 4 - Il ruolo della vaccinazione nella prevenzione dell’influenza

Autore: Dr. Fabrizio Pregliasco, Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute Università Degli Studi di Milano.

Revisione sceintifica: Dr Ralf Zahn, Centro di medicina integrata, Bergamo

Obiettivi formativi

Dopo aver letto la seguente monografia, il Farmacista dovrebbe essere in grado di:

  • identificare i diversi tipi e sottotipi di virus influenzali, sottolineare le principali differenze cliniche tra gli stessi e capire il significato clinico della deriva antigenica e dello spostamento antigenico;
  • descrivere le differenze in termini di immunogenicità tra vaccini antinfluenzali vivi e inattivati e in che modo queste possano tradursi in termini di differente risposta clinica in determinati gruppi di pazienti;
  • comprendere i diversi gruppi di pazienti identificati come ad alto rischio di complicazioni e/o necessità di ricovero e sottolineare le differenze di risposta clinica all’immunizzazione contro l’influenza in base all’età del paziente;
  • descrivere i diversi ruoli del farmacista nei programmi di immunizzazione contro l’influenza.

Executive summary

L’influenza è ancora oggi la terza causa di morte in Italia per patologia infettiva, preceduta solo da AIDS e tubercolosi.
Si stima che in Italia l’influenza stagionale causi ogni anno circa 8.000 decessi in eccesso, di cui 1000 per polmonite e influenza ed altri 7000 per altre cause.
Esistono tre tipi di virus influenzali - A, B e C - tutti appartenenti alla famiglia delle Orthomyxoviridae e distinguibili tra loro in base a differenze antigeniche delle proteine della matrice e delle nucleoproteine, la gamma di ospiti e la capacità di provocare una condizione patologica di rilevanza clinica negli esseri umani. Il vaccino antinfluenzale è indicato per la protezione di tutti i soggetti che non abbiano specifiche controindicazioni alla sua somministrazione.