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A livello nazionale, regionale e locale sono presenti norme, dichiarazioni, proclami sui diritti della persona malata, nelle diverse situazioni in cui questa si può trovare, dal malato cronico al bambino.
L’obiettivo è quello di tutelare un complesso di diritti non specificatamente previsti dalle leggi civili e penali dello Stato e garantire alla persona, quando le condizioni di salute o di vita sociale non sono più ottimali, rendendola più debole ed esponendola alla dipendenza, una vita e un’assistenza qualitativamente degna. Per chi si ammala o perde la propria autonomia, è normale provare un senso di sgomento di fronte alla nuova condizione d’impotenza e di dipendenza e alla necessità di entrare in contatto con persone e strutture sanitarie e sociali. Questa situazione provoca nella persona non solo paura per lo stato della propria condizione di salute, bensì anche angoscia e ansia per il profondo cambiamento di abitudini e stile di vita che questa nuova situazione comporta.
Il rispetto della persona assistita e della sua vita privata è un diritto fondamentale che non può essere affidato alla dichiarazione di principi e regole emanate dallo Stato o stabilite da leggi regionali e regolamenti aziendali, bensì è un aspetto che richiede impegno, attenzione e sensibilità individuale da parte degli operatori sanitari che sono in contatto con l’assistito a qualsiasi livello.
Questo corso affronterà anche l’interculturalità che incide in modo determinante rispetto alle modalità di cura e di assistenza e in cui le strategie comunicative sono l’unica chiave che rende possibile ed efficace la presa in carico da parte degli operatori della salute. Obiettivo di questo corso è anche quello di fornire un quadro conoscitivo d’insieme in grado di orientare con più efficacia l’operato di professionisti che si confrontano con l’interculturalità e la multiculturalità e mettere a fattor comune le quotidiane e preziose esperienze professionali, utili a indirizzare con maggiore efficacia ed efficienza le risorse che il sistema sanitario mette a disposizione dei cittadini immigrati e – in proporzioni via via crescenti – anche attraverso l’operato stesso di cittadini immigrati che operano nella sanità italiana.