In questi ultimi anni si sta assistendo a una particolare attività di sensibilizzazione da parte del legislatore nazionale alla gestione del rischio clinico quale strumento per garantire la sicurezza delle cure. La necessità di dare maggiore spazio alla gestione del rischio è stata maggiormente avvertita in seguito all’esponenziale aumento del contenzioso medico-legale e all’incremento dell’importo dei risarcimenti, che hanno comportato da un lato la rarefazione dell’offerta assicurativa e il significativo innalzamento dei premi e dall’altro un atteggiamento difensivo da parte dei medici (cd. medicina difensiva).
La gestione del rischio clinico rappresenta uno strumento fondamentale per porre rimedio all’aumento del contenzioso e arginare la medicina difensiva; qualunque prospettiva di riforma della responsabilità professionale degli operatori sanitari rischia di rivelarsi nella sostanza fallimentare se non supportata dall’obbligatorietà di unità di risk management e dall’implementazione di efficaci attività di gestione del rischio al fine di minimizzare le possibilità di errore, con riferimento all'attività delle strutture sanitarie e dei singoli professionisti che vi operano.
La Legge n.24 del 2017, Legge Gelli- Bianco, si propone di introdurre per la prima volta una disciplina organica e sistematica applicabile a tutti esercenti la professione sanitaria (quindi, non solo ai medici) con i principali obiettivi di:
- Contrastare atteggiamenti di medicina difensiva
- Valorizzare l’attività di risk management quale strumento, tra gli altri, per garantire la sicurezza delle cure
- Canalizzare le richieste risarcitorie nei confronti delle strutture sanitarie
- Favorire il ritorno nel mercato delle compagnie di assicurazione