La polimorbidità, o multimordibità, consiste nella coesistenza di due o più patologie croniche nel paziente ed è sempre più ad elevata prevalenza (oltre il 70%) nei pazienti ospedalizzati.
Tali pazienti sono solitamente ricoverati in medicina interna, hanno generalmente un'età avanzata ed un elevato rischio nutrizionale (prevalenza del 40-50%). Durante il percorso terapeutico di questi pazienti alcuni trattamenti possono acuire e/o compromettere ulteriormente la condizioni fisiopatologica e metabolica riscontrando spesso elevati livelli di malnutrizione.
A seconda della diversa capacità del paziente di assunzione di nutrienti per via orale e della funzionalità gastrointestinale, vi sono diverse opzioni di trattamento nutrizionale. La nutrizione enterale è considerata la prima linea di trattamento nel caso in cui il paziente non sia in grado di soddisfare i propri fabbisogni nutrizionali per via orale, alla quale, in diverse situazioni, è necessario affiancare la nutrizione parenterale per assicurare il raggiungimento dei target calorico-proteici adeguati e limitare quindi possibili eventi avversi a seguito delle specifiche condizioni patologiche.
La nutrizione parenterale in ospedale rappresenta un'opzione vitale per i pazienti che presentano una funzionalità intestinale insufficiente o assente. Il suo utilizzo è supportato da evidenze scientifiche che ne dimostrano l'efficacia nel mantenere lo stato nutrizionale, migliorare gli esiti clinici e supportare il metabolismo dei pazienti ospedalizzati. Tuttavia, la nutrizione parenterale deve essere gestita con attenzione e personalizzata per ogni paziente, con un monitoraggio rigoroso e un approccio multidisciplinare per massimizzare i benefici e minimizzare i rischi associati.
Pertanto, a partire dalle raccomandazioni generali espresse dalle linee guida, è fondamentale la collaborazione tra medici internisti e nutrizionisti per la condivisione e la raccolta di esperienze di trattamento nutrizionale per mettere in luce il livello di personalizzazione necessario nell'utilizzo della nutrizione parenterale in rapporto alle condizioni cliniche specifiche dei pazienti.
Obiettivi
- Supportare e facilitare il confronto tra medici ospedalieri e specialisti in nutrizione clinica per ottimizzare l’approccio nutrizionale al paziente ricoverato
- Sensibilizzare i medici circa il ruolo della corretta valutazione e gestione dello stato nutrizionale del paziente ricoverato
- Esaminare le raccomandazioni delle linee guida più recenti in ambito di nutrizione clinica
- Condividere le strategie nutrizionali più adeguate al paziente complesso